Fatta la scelta, la domanda adesso è: quanti saremo Immuni?

Ordinanza10Arcuri.pngIl commissario Domenico Arcuri ha firmato ieri l’ordinanza per stipulare il contratto di concessione gratuita della licenza d’uso del software di contact tracing e di appalto di servizio gratuito con la società Bending Spoons.

L’azienda concederà la licenza d’uso aperta, gratuita e perpetua, il codice sorgente e tutte le componenti applicative facenti parte del sistema di contact tracing già sviluppate. Bending Spoons ha inoltre offerto, sempre a titolo gratuito, la propria disponibilità a completare gli sviluppi informatici che si renderanno necessari per consentire la messa in esercizio del sistema nazionale di contact tracing digitale.

L’app, denominata Immuni, svolge due funzioni: contact tracing, basato sulla tecnologia Bluetooth; registro sanitario in cui registrare sintomi e parametri vitali. L’app sarà, una volta completata, oggetto di sperimentazione in alcune regioni e ambiti lavorativi, prima di essere estesa all’intero territorio nazionale.

Il download e l’attivazione dell’app sarà volontario. La sua efficacia sarà fortemente dipendente dal numero di persone che decideranno di utilizzarla, come avevo già scritto in un precedente post. Secondo ricercatori di Oxford, la soglia minima per questo tipo di soluzioni è di circa il 60% della popolazione.

Ma quanto è realistica un’adesione così ampia? Non ci sono molti precedenti su cui basarsi se consideriamo tutte le differenze presenti tra i diversi paesi. Un dato simile a quello italiano potrebbe essere l’esperienza di Singapore. L’app TraceTogether è stata scaricata da circa un milione di persone e attivata da circa la metà di questi, per un totale di circa 500.000 utenti. Considerando che la popolazione di Singapore è di circa sei milioni di abitanti, otteniamo un modesto 8,3%.

Noi italiani saremo più virtuosi? Difficile fare pronostici, ci sono tanti aspetti che possono condizionare la partecipazione.

L’adesione non è comunque l’unico aspetto che può risultare critico. Ci sono, da parte degli esperti, dubbi sull’affidabilità del Bluetooth come tecnologia per rilevare i contatti stretti. Le perplessità riguardano la precisione, ossia il calcolo della distanza che potrebbe causare errori nella determinazione della distanza, la possibilità di rilevare come contatti stretti persone separate da muri (ad esempio stanze confinanti di appartamenti vicini), problemi tecnologici.

Soltanto l’esperienza reale ci permetterà di valutare l’effettiva efficacia e l’utilità di questa app. Personalmente mi auguro che, compiuta la scelta e intrapreso un percorso, ci si occupi adesso dei tanti problemi della gestione della pandemia che devono essere affrontati con strumenti digitali integrati, sicuri e rivolti alla cura delle persone.

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