Stop del Garante alle ricette transfrontaliere

L’autorità, nel parere espresso, chiede maggiori garanzie per la protezione dei dati.

Il parere è stato formulato su uno schema di decreto che definisce le modalità di accesso alle prescrizioni di medicinali rilasciate nel territorio italiano a pazienti che intendano utilizzarle in un altro Stato membro dell’Unione europea.

Il Garante, ricordando la necessità di assicurare una tutela rinforzata dei dati sulla salute, ha fornito precise indicazioni al Ministero della Salute per superare le diverse criticità presenti a suo giudizio nel testo.

Secondo quanto riporta il sito del Garante “sarà necessario, in particolare, riformulare e chiarire meglio i rapporti tra i diversi soggetti (medici prescrittori, Ministero della salute, Ministero dell’economia e delle finanze ecc.) coinvolti nel processo di generazione e utilizzo della ricetta transfrontaliera, specificando la titolarità dei trattamenti dati. Lo schema dovrà precisare meglio le informazioni da rendere all’interessato e indicare la corretta base giuridica e il motivo di interesse pubblico rilevante che consentono il trattamento dei dati e dovrà specificare le operazioni eseguibili e le appropriate tutele previste per i diritti fondamentali degli interessati”.

Il Ministero dovrà inoltre rendere conformi alle indicazioni del Garante, rese anche con precedente parere (22 agosto 2022, n. 294), le modalità attraverso le quali il Sistema Tessera sanitaria rende disponibili i dati ai Fascicoli Sanitari Elettronici e ai dossier farmaceutici attraverso l’infrastruttura nazionale. Andranno specificati infine i soggetti che possono accedervi e per quali finalità. Allo scopo di garantire la qualità e la sicurezza delle informazioni andranno adottate inoltre opportune misure, quali, ad esempio, la preventiva valutazione d’impatto”.

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