
AGID ha pubblicato il rapporto 2021 sulla spesa ICT nella sanità territoriale (ASL e AO). Vediamo quali sono gli aspetti più interessanti.
La rilevazione è stata effettuata su un campione di 153 aziende su 201 strutture censite, pari al 76% di tutte le strutture pubbliche sanitarie del territorio italiano. L’indagine è stata svolta da NetConsulting Cube.
Il campione è costituito da 83 aziende ospedaliere e 70 aziende sanitarie locali che coprono rispettivamente il 74% dei posti letto e il 72% del bacino di utenza.
Le Aziende Sanitarie Locali hanno un organico medio di 4.400 unità, con un organico ICT di 17 persone a cui si aggiungono 10 collaboratori esterni. Le Aziende Ospedaliere registrano un organico medio di circa 3.000 unità a cui corrisponde una struttura ICT di 12 risorse, a cui si aggiungono 7 collaboratori esterni. In entrambi i casi le strutture ICT, pari a circa lo 0,4% dell’organico, sono decisamente carenti e insufficienti.

La spesa ICT complessiva del campione di strutture sanitarie che hanno risposto (149), relativa al 2020, è stata pari a 673,8 milioni di euro, con una dinamica in crescita rispetto all’anno precedente del 13%.
Nel 2021, sulla base dei dati previsionali forniti, il tasso di crescita previsto si attesta al 14%, rafforzando il trend già osservato l’anno precedente per effetto dell’esigenza di intraprendere nuovi progetti digitali a supporto della situazione indotta dalla pandemia e non solo.
Il 2022 registra una stima complessiva di 874,6 milioni di euro di spesa ICT per un tasso di crescita del 14% anche per l’effetto iniziale del PNRR su alcune voci di investimento.

La voce di spesa più rilevante è relativa alla manutenzione hardware e software dei sistemi, sebbene questa registri un calo progressivo nel periodo considerato, passando dal 48% del consuntivo del 2019 al 41% del 2022. A partire dal 2021 è evidente lo spostamento di parte della spesa verso l’acquisto di licenze, di servizi di sviluppo e di hardware per nuove progettualità.

Esaminando i canali di acquisto utilizzati, il ricorso alla gara diretta evidenzia un trend in netto calo, mentre gli acquisti passati attraverso le Centrali di committenza regionali e Consip presentano una crescita costante dei due canali che nel 2022 rappresenteranno, congiuntamente, il 66% della spesa complessiva ICT.
Questo trend sarà in ulteriore crescita negli anni a venire grazie alle gare di Sanità Digitale che coinvolgeranno non soltanto le regioni ma anche le loro aziende sanitarie.

Ma per cosa spendono le aziende sanitarie? L’ambito infrastrutturale, inclusi i servizi infrastrutturali e di eventuali outsourcing, drena circa il 40% della spesa ICT considerata (che non include la parte TLC ed alcune altre componenti residuali).
Gli applicativi di tipo amministrativo contabile e personale rappresentano circa il 16%, quota che si riduce al 13% nel 2022.
La componente applicativa relativa a tutti i sistemi che compongono il SIO (Sistema Informativo Ospedaliero) ha una incidenza molto importante, pari al 38/39%, mentre la componente territoriale e sociosanitaria, inclusi i sistemi di telemedicina ha una incidenza molto contenuta pari al 5%, che dal 2022 incrementa leggermente al 7%.

L’analisi fornisce ulteriori informazioni sugli ambiti di spesa, la ripartizione per strutture e la collocazione geografica. Chi è interessato può trovarla qui.