
Iniziamo, con questo post, una serie di articoli per riflettere su come utilizzare le tecnologie per realizzare una nuova sanità.
Sino ad oggi siamo stati abituati a considerare le tecnologie digitali come strumentali per l’erogazione e la gestione dei processi sanitari. I modelli clinici e assistenziali oggi in voga sono stati concepiti molti anni fa quando le potenzialità delle tecnologie digitali erano molto inferiori a quelle attuali. Internet, l’intelligenza artificiale, la sensoristica erano solo all’inizio dell’incredibile sviluppo che è avvenuto negli ultimi dieci anni.
C’è poi un altro aspetto rilevante che è collegato al fattore età: coloro che progettano e definiscono i modelli della sanità sono, in larga maggioranza, persone che hanno poca dimestichezza con il digitale.
Si spiega anche così la decisione di sviluppare ed estendere ad esempio il modello della Casa della Comunità (ex Casa della Salute), una struttura fisica in cui opererà un team multidisciplinare di medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, medici specialistici, infermieri di comunità, altri professionisti della salute e potrà ospitare anche assistenti sociali. L’idea alla base di questo paradigma è che l’integrazione dei servizi, per essere realizzata, richieda una struttura fisica nella quale collocare le cure primarie, gli specialisti, gli infermieri e gli assistenti sociali. Si ritiene che la mancanza di integrazione attuale dipenda principalmente quindi dalla distanza fisica che separa questi professionisti.
È un approccio vecchia maniera, contro-corrente, in un periodo in cui si è affermato lo smart working, l’e-commerce cresce a ritmi elevati, la comunicazione si svolge in prevalenza nella sfera digitale.
Per evitare semplificazioni e di banalizzare la complessità che la sanità e la medicina comportano, bisogna per prima cosa provare a delineare quale sono le tendenze che si svilupperanno nei prossimi anni e i punti di attenzione che dovranno essere esaminati.
Nella tabella che segue, estratta dalla mappa mentale di sopra, ho provato a riportare i dieci aspetti a mio giudizio più rilevanti.

Insieme a questi aspetti, che sono di carattere trasversale, ci sono dei nuovi modelli, sia organizzativi, sia clinico-assistenziali, che andranno a caratterizzare la sanità dei prossimi anni.

Modelli che sono, rispetto alle tecnologie digitali, per lo più, “ibridi”, cioè non disegnati nativamente con esse ma che prevedono, per la loro realizzazione, una componente tecnologica di supporto.
Nei prossimi articoli cercherò di approfondire le possibilità che le tecnologie digitali possono offrire a questi modelli, unitamente all’impatto che possono avere sulle tendenze e i punti di attenzione della sanità del futuro prossimo.
Rimanete connessi!
1 – Continua