La ricetta farmacologica diventa sempre più dematerializzata

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Una nota del 14 maggio, emessa dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e dal Ministero della Salute, amplia le categorie di farmaci che possono essere prescritti in modalità dematerializzata.

Il documento indica che i medicinali a base di sostanze stupefacenti e psicotrope, inclusi quelli destinati alla terapia del dolore possono essere prescritti con prescrizioni dematerializzate.

In particolare sono prescrivibili in questa modalità i medicinali a base di sostanze stupefacenti e psicotrope incluse nelle sezioni B, C, D, E della tabella dei medicinali contenuta nell’articolo 14 del decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990 e i medicinali con forte attività analgesica, previsti dall’allegato III-bis, per il trattamento di pazienti affetti da dolore severo, contrassegnati nella sezione A della tabella dei medicinali con (**).

Rimangono non prescrivibili i farmaci nella sezione A non contrassegnati da (**) per i quali è necessario continuare ad adoperare il ricettario a ricalco.

Questa nota segue il decreto interministeriale del 25 marzo 2020, che ha previsto l’estensione della ricetta dematerializzata ai farmaci con piano terapeutico Aifa, ai medicinali distribuiti per conto del SSN e ha esteso le modalità elettroniche alternative al promemoria cartaceo oltre la fase emergenziale.

In una nota del 6 maggio scorso è stata infine avviata la dematerializzazione delle ricette da parte dei medici del Servizio di Assistenza Sanitaria ai Naviganti (SASN).

Auguriamoci che all’ampliamento delle categorie di farmaci che possono essere prescritti in modalità dematerializzata segua una riflessione sull’uso clinico di queste informazioni. Il monitoraggio di questi dati che sono raccolti in tempo reale permetterebbe lo sviluppo di cruscotti clinici in grado di evidenziare scostamenti significativi rispetto alla media degli anni passati, verificare il rischio farmacologico delle prescrizioni (interazioni, controindicazioni, reazioni avverse), misurare l’efficacia e l’appropriatezza prescrittiva.

Va bene calcolare e monitorare la spesa del farmaco, ma si potrebbe fare molto di più!

 

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