Il decreto legge n. 28 del 30 aprile 2020 rivela un aspetto sinora non conosciuto: i costi per rendere operativa l’app Immuni.
Il comma 7 dell’articolo 6 così indica: “Agli oneri derivanti dall’implementazione della piattaforma di cui al presente articolo, nel limite massimo di 1.500.000 euro per
l’anno 2020, si provvede mediante utilizzo delle risorse assegnate per il medesimo anno al Commissario straordinario di cui all’articolo 122 del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18 con delibera del Consiglio dei Ministri a valere sul Fondo emergenze nazionali di cui all’articolo 44 del decreto legislativo 2 gennaio 2018, n. 1.”
Il decreto non definisce la composizione di questi oneri, che ipotizzo possano essere tecnici, infrastrutturali, di comunicazione o altro, né chi saranno i destinatari di questo finanziamento.
Non è difficile immaginare che questo aspetto susciterà ulteriori discussioni e polemiche su Immuni e sul modo in cui si sta portando avanti questa iniziativa.
Cone ti sbagli… i benefattori non esistono : D’altraparte la stessa azienda risulta tra coloro che hanno elargito soldi alla protezione covile: se non ereo 1 milione . Tornano con un bell’interesse a fronte di una procedura a me non chiara e dopo acerci detto che sarebbe stato tutto pro bono