Come funziona il sistema nazionale di monitoraggio del rischio per la fase 2A del COVID-19

 

RischioCovidAlg.png
Fonte: Ministero della Salute – elaborazione SaluteDigitale

È stato pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale il decreto del ministro Speranza che regola le attività di monitoraggio del rischio sanitario del passaggio dalla fase 1 alla fase 2A.

Il documento illustra la necessità di realizzare uno stretto monitoraggio per accompagnare l’allentamento del lockdown. Gli aspetti da controllare sono l’andamento della trasmissione del virus sul territorio nazionale, il grado di preparazione e tenuta del sistema sanitario, per assicurare l’identificazione e gestione dei contatti, il monitoraggio dei quarantenati, una adeguata e tempestiva esecuzione dei tamponi per l’accertamento diagnostico dei casi, il raccordo tra assistenza primaria e quella in regime di ricovero. È inoltre essenziale una costante e tempestiva alimentazione dei flussi informativi necessari, da realizzarsi attraverso l’inserimento dei dati nei sistemi informativi routinari o realizzati ad hoc per l’emergenza in corso.

Il monitoraggio si baserà quindi su tre tipologie di indicatori:

  1. indicatori di processo sulla capacità di monitoraggio;
  2. indicatori di processo sulla capacità di accertamento diagnostico, indagine e gestione dei contatti;
  3. indicatori di risultato relativi a stabilità di trasmissione e alla tenuta dei servizi sanitari

Gli indicatori di processo sulla capacità di monitoraggio comprendono:

  1. Numero di casi sintomatici notificati per mese in cui è indicata la data inizio sintomi/totale di casi sintomatici notificati al sistema di sorveglianza nello stesso periodo
  2. Numero di casi notificati per mese con storia di ricovero in ospedale (in reparti diversi dalla TI) in cui è indicata la data di ricovero/totale di casi con storia di ricovero in ospedale (in reparti diversi dalla TI) notificati al sistema di sorveglianza nello stesso periodo
  3. Numero di casi notificati per mese con storia di trasferimento/ricovero in reparto di terapia intensiva (TI) in cui è indicata la data di trasferimento o ricovero in Tl/totale di casi con storia di trasferimento/ricovero in terapia intensiva notificati al sistema di sorveglianza nello stesso periodo
  4. Numero di casi notificati per mese in cui è riportato il comune di domicilio o residenza/totale di casi notificati al sistema di sorveglianza nello stesso periodo.
  5. Numero di checklist somministrate settimanalmente a strutture residenziali sociosanitarie (opzionale)
  6. Numero di strutture residenziali sociosanitarie rispondenti alla checklist settimanalmente con almeno una criticità riscontrata (opzionale)

Per ciascun indicatore è indicata una soglia e un valore di allerta.

RischioTabella1.png

Gli indicatori di processo sulla capacità di accertamento diagnostico, indagine e di gestione dei contatti includono:

  1. Percentuale di tamponi positivi escludendo per quanto possibile tutte le attività di screening e il “re-testing” degli stessi soggetti, complessivamente e per macro-setting (territoriale, PS/Ospedale, altro) per mese
  2. Tempo tra data inizio sintomi e data di diagnosi
  3. Tempo tra data inizio sintomi e data di isolamento (opzionale)
  4. Numero, tipologia di figure professionali e tempo/persona dedicate in ciascun servizio territoriale al contact-tracìng
  5. Numero, tipologia di figure professionali e tempo/persona dedicate in ciascun servizio territoriale alle attività di prelievo/invio ai laboratori di riferimento e monitoraggio dei contatti stretti e dei casi posti rispettivamente in quarantena e isolamento
  6. Numero di casi confermati di infezione nella regione per cui sia stata effettuata ima regolare indagine epidemiologica con ricerca dei contatti stretti/totale di nuovi casi di infezione confermati.

RischioTabella2.png

Gli indicatori di risultato relativi a stabilità di trasmissione e alla tenuta dei servizi sanitari comprendono:

  1. Numero di casi riportati alla Protezione civile negli ultimi 14 giorni
  2. Rt calcolato sulla base della sorveglianza integrata ISS (si utilizzeranno due indicatori, basati su data inizio sintomi e data di ospedalizzazione)
    Numero di casi riportati alla sorveglianza sentinella COVID-net per settimana
    (opzionale)
  3. Numero di casi per data diagnosi e per data inizio sintomi riportati alla sorveglianza integrata COVID-19 per giorno
  4. Numero di nuovi focolai di trasmissione (2 o più casi epidemiologicamente collegati tra loro o un aumento inatteso nel numero di casi in un tempo e luogo definito)
  5. Numero di nuovi casi di infezione confermata da SARS-CoV-2 per Regione non
    associati a catene di trasmissione note
  6. Numero di accessi al PS con classificazione ICD-9 compatibile con quadri sindromici riconducibili a COVID-19 (opzionale)
  7. Tasso di occupazione dei posti letto totali di Terapia Intensiva (codice 49) per pazienti COVID-19
  8. Tasso di occupazione dei posti letto totali di Area Medica per pazienti COVID-19.

RischioTabella3A.png

RishioTabella3B.png

Per tutte le tipologie di indicatori, il superamento dei valori di allerta comporterà una valutazione del rischio congiunto tra ministero e regioni / province autonome interessate, per decidere se le condizioni siano tali da richiedere una revisione delle misure adottate o ancora da adottare.

Valori soglia sono definiti in modo puntuale per alcuni indicatori mentre una valutazione comparativa sarà effettuata con i dati dei 7 giorni precedenti raccolti nell’ambito della sorveglianza integrata nazionale, il cui storico costituirà quindi il valore di riferimento epidemiologico.

Una prima valutazione della qualità delle informazioni raccolte si effettuerà valutando la compliance della qualità minima dei sistemi informativi utilizzati per la raccolta attraverso indicatori di processo.

Una volta accertata la qualità del dato si procederà ad una valutazione del rischio, definito come la combinazione della probabilità e dell’impatto di una minaccia sanitaria.

La figura che segue mostra l’algoritmo di calcolo della probabilità e dell’impatto.

RischioCovidAlg.png

Il risultato di entrambe queste valutazioni viene riportato in una matrice di stima del rischio, restituendo una valutazione del rischio complessivo.

RischioCovidMatrice.png
Fonte: Ministero della Salute – elaborazione SaluteDigitale

Qualora gli indicatori non opzionali di processo sulla capacità di accertamento diagnostico, indagine e di gestione (Tabella 2) dei contatti non siano valutabili o diano molteplici segnali di allerta, il rischio così calcolato dovrà essere rivalutato al livello di rischio immediatamente superiore.

Una classificazione di rischio moderato/alto/molto alto porterà ad una rivalutazione e validazione congiunta con la Regione o la Provincia Autonoma interessata che porterà a integrare le informazioni da considerare con eventuali ulteriori valutazioni svolte dalla stessa sulla base di indicatori di processo e risultato calcolati per i propri servizi.

Qualora si confermi un rischio alto/molto alto, ovvero un rischio moderato ma non gestibile con le misure di contenimento in atto, si procederà ad una rivalutazione delle stesse di concerto con la Regione o la Provincia Autonoma interessata, secondo quanto previsto dall’articolo 2, comma 11 del DPCM 26/4/2020.

Se non sarà possibile una valutazione secondo le modalità descritte, questa costituirà di per sé una valutazione di rischio elevata, in quanto descrittiva di una situazione non valutabile e di conseguenza potenzialmente non controllata e non gestibile.

Il documento originale può essere consultato qui: Decreto Sorveglianza Rischio Covid-19

 

Rispondi