L’innovazione digitale può svolgere un ruolo determinante nella gestione delle fasi due e tre del Coronavirus. Vediamo quali sono i principali ambiti di applicazione.
Con l’avvicinarsi della fase due è importante comprendere come sia possibile sfruttare le tecnologie ICT per consentire una progressiva ripresa delle attività lavorative, sociali e sanitarie in sicurezza.
Prevenzione
È sicuramente un ambito in cui è necessario potenziare i sistemi esistenti e sviluppare nuove soluzioni.
Sarà necessario potenziare e migliorare i sistemi di screening, dal momento che è prevista l’esecuzione di test sierologici a diverse categorie di persone. Sarà necessario profilare i soggetti che saranno controllati e gestire tutto il processo di screening.
Le app e le chatbot di autovalutazione possono svolgere un ruolo importante anche ai fini della sorveglianza. Questa dovrebbe svolgersi attraverso la raccolta in tempo reale di una serie di informazioni cliniche, le prescrizioni farmacologiche e i dati provenienti dal monitoraggio domiciliare. Ai dati clinici bisognerebbe poi aggiungere quelli ambientali e sociali, così da disporre di cruscotti multidimensionali in grado di rappresentare la situazione corrente e consentire lo sviluppo di modelli di analisi predittivi.
Lo svolgimento delle indagini clinico – epidemiologiche potranno giovarsi, se mai ci sarà, dell’app di contact tracing.
Andrà poi gestita la presa in carico dei pazienti positivi e di quelli a rischio (sospetti).
Distanziamento sociale nelle strutture sanitarie
Con l’uscita dal lockdown dovranno riprendere le attività sanitarie che erano state sospese con il ritorno al consueto afflusso di pazienti nelle strutture sanitarie.
Sarà quindi importante garantire il distanziamento dei pazienti esterni, riducendo al minimo i contatti fisici non indispensabili (prenotazione, pagamento, ritiro referto) e regolare l’accesso all’interno delle strutture: app per la gestione degli arrivi e delle code, sistemi di self check-in e sistemi di navigazione indoor.
Per i pazienti ricoverati sistemi di telemonitoraggio, sia tramite sensori indossabili, sia tramite sensori al letto, potranno ridurre i contatti tra degenti e personale sanitario. Molto importante saranno gli strumenti di comunicazione del paziente con i familiari, dal momento che le visite saranno vietate o comunque soggette a forti vincoli, nonché gli strumenti per la comunicazione delle condizioni cliniche del paziente ai suoi familiari, due temi molto critici nella gestione dell’emergenza.
Gestione del rischio negli ambienti di lavoro
Negli ambienti di lavoro sarà necessario gestire le condizioni di rischio del personale.
Sarebbe utile tracciare i contatti dei lavoratori con i colleghi (presenze), quelli con fornitori o consulenti esterni, nonché con il pubblico – utenti. Tutto ciò consentirebbe, in caso di contagio, di ricostruire i contatti che ha avuto il lavoratore.
Sarà poi necessario rilevare alcuni parametri, ad esempio la temperatura corporea ed eventualmente dei sintomi. Infine bisognerà documentare quali misure si sono adottate, quali azioni sono state intraprese (ad esempio la sanificazione dei locali), gli eventi che sono avvenuti.
Assistenza e medicina territoriale
Il potenziamento della medicina territoriale richiede investimenti e l’adozione di strumenti digitali.
L’assistenza deve poter essere svolta anche con strumenti di telesalute, mentre la medicina deve poter essere erogata a distanza, con piattaforme di telemedicina.
La gestione dei pazienti cronici, dei fragili e dei sospetti o dei positivi COVID-19 sarebbe molto più efficiente se fosse svolta con modelli di medicina di iniziativa. Questi richiedono sistemi informativi ad hoc.
Diagnostica
La diagnostica strumentale sarà fondamentale per lo screening dei cittadini e l’individuazione dei pazienti contagiati.
Sarà indispensabile gestire l’intero processo, a partire dalle richieste, con strumenti informatici, piuttosto che con moduli scambiati via email come avviene in alcune regioni, tracciare i campioni, facilitare la refertazione e la consegna del referto (altro aspetto critico nella gestione attuale).
Tutti questi temi saranno approfonditi nel prossimo ebook a cui sta lavorando il sottoscritto insieme a Paolo Colli Franzoni.
Rimanete connessi!
Una visione estremamente chiara di ciò che dovrà essere messo in campo per migliorare la salute pubblica. Speriamo che questa emergenza ci abbia insegnato qualcosa e ciò che di cui tanti si sono riempiti la bocca in questi ultimi anni diventi realtà.
Non fermiamoci, però, al puro monitoraggio ma spingiamoci oltre verso una comunicazione diffusa e analisi predittive, vero obiettivo per una sanità che affianchi il cittadino a prevenire, avendo cura del proprio corpo, piuttosto che pensare ad ospitarlo dopo solo come paziente.
Complimenti, ottimo strumento