Disponibili dal 28 aprile le API di Apple e forse Google per il contact tracing

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Fonte: TechCrunch

Martedì prossimo, in anticipo rispetto a quanto inizialmente previsto, saranno disponibili per gli sviluppatori le librerie per attivare il contact tracing.

L’attivazione della funzione sarà volontaria, ossia opt-in. Il sistema operativo chiederà agli utenti se vogliono partecipare alla ricerca di contatti. Affinché questa sia funzionante gli utenti dovranno scaricare l’applicazione di salute pubblica per la loro regione. Apple non approverà alcuna applicazione per l’utilizzo dell’API di ricerca contatti, facendo notare che ci sarà una sola app fornita dall’organizzazione sanitaria governativa competente per ogni regione geografica.

Le applicazioni governative registreranno sullo smartphone gli identificatori anonimi Bluetooth (soluzione decentralizzata) dei contatti ravvicinati e potranno inviare un avviso se si è stati vicini a un caso positivo COVID-19. Gli utenti non potranno segnalarsi come positivi senza una qualche verifica medica, per prevenire il trolling e l’abuso del sistema. Si pensa all’uso di QR code o di codici di sblocco rilasciati dalla sanità pubblica.

Il rollout del sistema di tracciamento dei contatti avverrà in due momenti: la prossima settimana l’API verrà messa a disposizione degli sviluppatori. Questa fase era stata originariamente fissata per un rilascio a metà maggio.

La seconda parte del piano prevede l’aggiornamento di iOS e Android per costruire la ricerca di contatti a livello di sistema operativo. L’opt-in verrebbe gestito sul dispositivo, e sia gli smartphone Android che quelli iOS sarebbero automaticamente in grado di partecipare alle attività locali di ricerca di contatti – indipendentemente dal fatto che abbiano installato o meno applicazioni specifiche della sanità pubblica.

SaluteDigitale vi fornire ulteriori dettagli non appena le API saranno disponibili.

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