Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, ha lanciato una consultazione pubblica per definire la strategia futura per la lotta al cancro.
Nell’UE ogni anno vengono diagnosticati 3,5 milioni nuovi casi di cancro. L’ultimo programma per la prevenzione e la diagnosi del cancro risale a 30 anni fa.
In occasione della giornata mondiale del cancro (4 febbraio), Ursula von der Leyen ha annunciato il lancio di una consultazione pubblica per dare forma al Piano europeo per la lotta contro il cancro, una nuova strategia che dovrebbe essere pubblicata entro la fine dell’anno.
“Per me, e per molti di voi, è una questione personale. Abbiamo tutti le nostre storie personali di lotta, dolore e resistenza“, ha detto questa settimana il presidente dell’UE in una conferenza a Bruxelles.
“Ho sentito per la prima volta la parola cancro quando ero adolescente. Avevo 13 anni quando la mia sorellina morì di un reticolo sarcoma. Aveva solo 11 anni e non c’è stato niente che la mia famiglia o i medici potessero fare per salvarla”, ha raccontato. “La morte della mia sorellina mi ha cambiato la vita“. “Credo che sia anche a causa della sua morte che ho deciso di studiare medicina e di diventare medico“. “Ed è grazie a lei, a mia madre e a uno dei miei fratelli, che mi preoccupo tanto di combattere il cancro“.
Sebbene secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, sia possibile prevenire il 30-50% di tutte le tipologie di cancro, la spesa sanitaria totale nell’UE per la prevenzione è di circa il 3%, con paesi come Malta, Grecia e Slovacchia in cui questo valore è inferiore al 2%.
Ursula von der Leyen ha evidenziato come sia prioritario discutere di prevenzione, magari fissando degli obiettivi per gli investimenti, dello sviluppo di reti regionali per la cura del cancro da parte di strutture sanitarie di qualità e di come cambiare lo stile di vita degli europei per renderlo più sano.
La presidente ha quindi proseguito dichiarando che l’utilizzo delle più recenti tecnologie avrà un ruolo cruciale in questo lavoro. “La tecnologia può essere un salvavita per migliaia di persone. Sappiamo, ad esempio, che l’uso dell’intelligenza artificiale può migliorare significativamente la precisione della diagnosi precoce. Può essere un potente strumento per ridurre i falsi positivi e negativi“.
Tutto ciò significa però che l’UE deve migliorare la condivisione dei dati, creando un Common Health Data Space, un’infrastruttura dove scienziati e medici potranno non solo memorizzare i dati clinici e di ricerca, ma anche accedere ai dati di altre istituzioni.
“Abbiamo bisogno di un’infrastruttura di dati sanitari, così come di tecnologie di intelligenza artificiale, per facilitare il collegamento tra ricerca, diagnosi e cura” ha dichiarato Ursula von der Leyen.
La presidente ha incaricato lo scorso anno Stella Kyriakides, commissario per la salute e la sicurezza alimentare, di creare uno spazio europeo per i dati sanitari.
Secondo la commissione, l’iniziativa dovrebbe “promuovere lo scambio di dati sulla salute e sostenere la ricerca su nuove strategie preventive, nonché su trattamenti, farmaci, dispositivi medici e risultati“.
Maggiori informazioni sulla nuova consultazione, che durerà 12 settimane, sono disponibili qui.