Il Consiglio di Stato chiede modifiche al DM 71

Nel parere sono contenute alcune critiche sostanziali al documento che deve essere rivisto.

Anche se il Consiglio di Stato definisce il disegno di riforma “un innovativo modello organizzativo dell’assistenza sanitaria territoriale, condivisibilmente imperniato su un archetipo antropocentrico, che prevede la rimodulazione dei servizi e delle prestazioni offerte affinché siano il più possibile prossimi all’utente raggiungendolo fino al suo domicilio, che diviene il primo e fondamentale luogo di cura”, il parere che viene espresso rappresenta di fatto una bocciatura del testo che, per essere approvato, deve essere modificato o riscritto.

Il Consiglio di Stato, oltre a rilevare alcune mancanze, come ad esempio il parere del Ministero dell’Economia e la bollinatura della Ragioneria dello Stato, solleva due importanti problemi:

  1. L’allegato tecnico “contiene una serie di indicazioni aventi carattere eterogeneo tra di loro, avendo alcune natura squisitamente prescrittiva, altre funzione evidentemente descrittiva, altre ancora risolvendosi in auspici e possibili soluzioni per l’assetto futuro”. In altre parole non è chiaro quale sia la parte prescrittiva e quale sia la parte descrittiva dell’allegato;
  2. Non è descritta una modulazione degli interventi richiesti e del raggiungimento degli obiettivi che, in assenza di indicazioni specifiche, dovrebbero essere conseguiti immediatamente e pienamente, senza che, nelle more della loro integrale attuazione, sia possibile riconoscere alle Regioni il finanziamento integrativo previsto per legge.

Il Consiglio di Stato, nel parere, fornisce le sue indicazioni su come superare questi limiti e suggerisce due possibilità:

  • Una revisione dell’allegato tecnico evidenziando le prescrizioni, ossia ciò che ha valore normativo e cogente ai fini della attuazione della riforma, in appositi i riquadri, dividendo così dal testo che ha valore descrittivo, esemplificativo, esortativo;
  • La redazione di un nuovo allegato ad hoc, da richiamare quale parte integrante del decreto unitamente all’Allegato 1 nell’articolo 1, comma 1, nel quale far confluire un elenco degli standard, degli organi e degli uffici, delle competenze, dei procedimenti e degli indicatori aventi natura normativa e, pertanto, cogente, attribuendo, conseguentemente, a quanto non riportato nel detto ulteriore Allegato, natura meramente descrittiva, esemplificativa, esortativa.

Per quanto riguarda invece le tempistiche il Consiglio di Stato chiede di inserire un cronoprogramma che indichi gli step e le tempistiche che riguardano la piena attuazione della riforma.

Il Ministero, attraverso Agenas, ha pochi giorni di tempo per recepire queste indicazioni dal momento che il DM deve essere approvato entro fine giugno. È inoltre probabile che a seguito di queste modifiche deve anche essere richiesto un nuovo parere in Conferenza Stato Regioni.

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