La teleriabilitazione entra nel SSN

Con le “Indicazioni nazionali per l’erogazione di prestazioni e servizi di teleriabilitazione da parte delle professioni sanitarie” all’approvazione della conferenza Stato – regioni, anche questa pratica entra nel Servizio Sanitario Nazionale.

Le indicazioni sono state redatte dal Gruppo di lavoro telemedicina della Cabina di regia NSIS, in collaborazione con gruppo di consensus nazionale sulla teleriabilitazione e la teleassistenza e il supporto dell’ISS.

Il documento indica come inserire nei processi di abilitazione, riabilitazione e presa in carico la teleriabilitazione e come adeguare i flussi informativi di erogazione e rendicontazione delle attività di specialistica ambulatoriale per tracciare prestazioni e servizi di teleriabilitazione, la cui tariffazione sarà equivalente a quella delle prestazioni erogate in presenza.

Cosa è la teleriabilitazione

Il documento definisce la teleriabilitazione come “l’erogazione a distanza di prestazioni e servizi intesi ad abilitare, ripristinare, migliorare o comunque mantenere il funzionamento psicofisico di persone di tutte le fasce di età, con disabilità o disturbi, congeniti o acquisiti, transitori o permanenti, oppure a rischio di svilupparli”.

Le prestazioni e i servizi di teleriabilitazione possono essere fruiti da qualsiasi luogo assistenziale in cui si trova il paziente. Nella definizione di teleriabilitazione ricadono anche le attività di valutazione a distanza del corretto utilizzo di ausili, ortesi e protesi condotte all’interno dell’ambiente domestico e lavorativo.

A chi si applica

La teleriabilitazione può essere adoperata su persone di ogni età, in continuità, integrazione o alternativa alle metodiche e prassi tradizionali per prevenire o ridurre i disturbi, sviluppare le funzioni adattative e, più in generale, per tutti gli ambiti di applicazione della riabilitazione tradizionale.

Contesto di erogazione

Le prestazioni di teleriabilitazione devono essere inquadrate all’interno del Progetto Riabilitativo Individuale (PRI), nel Piano di Trattamento Individuale (PTI) o nel Progetto di Assistenza Individuale (PAI).

Le attività di teleriabilitazione di competenza dei professionisti sanitari comprendono la prescrizione, l’esecuzione, il controllo, il monitoraggio, la supervisione, la modifica, la sostituzione di prestazioni e/o servizi di valutazione, abilitazione e riabilitazione, erogate a distanza mediante sistemi digitali.

Prima di attivare delle prestazioni di teleriabilitazione è necessario un’analisi del contesto in cui si trova il paziente, delle sue esigenze, dell’ambiente familiare. Dovrà inoltre essere valutata la possibilità di coinvolgere un caregiver per supportare il paziente.

Valutazione multidimensionale

Durante le valutazioni multidisciplinari per definire o rivedere il PRI/PTI/PAI si dovrà verificare l’idoneità del paziente a fruire di prestazioni e servizi in teleriabilitazione. La valutazione deve essere basata su ICF (International Classification of Functioning, Disability and Health – WHO) e volta a verificare l’esistenza di fattori abilitanti e/o barriere all’uso della teleriabilitazione.

Requisiti tecnici e organizzativi

Le strutture sanitarie pubbliche e private possono erogare interventi di teleriabilitazione, nell’ambito delle prestazioni a carico del SSN, solo se accreditate per quelle attività assistenziali. Per le strutture sanitarie
private che erogano prestazioni in regime privatistico è comunque necessaria la relativa autorizzazione sanitaria.

Le strutture sanitarie pubbliche e private devono garantire un’opportuna sinergia tra i servizi di ingegneria clinica ed i servizi informatici nelle rispettive aree di competenza. In particolare, nel caso di prestazioni di teleriabilitazione che utilizzino hardware e/o software come dispositivi medici, le strutture sanitarie pubbliche e private devono avvalersi del supporto di un servizio di ingegneria clinica, per la verifica della piena compatibilità tra le tecnologie individuate e il contesto in cui vengono inserite oltre che della corretta rispondenza alle normative e messa in esercizio.

Le strutture sanitarie devono, inoltre, attivare un servizio di assistenza tecnica che possa intervenire, da remoto o al domicilio del paziente, per le manutenzioni programmate e per la risoluzione tempestiva di malfunzionamenti.

Nelle attività di teleriabilitazione l’uso delle tecnologie deve avvenire nel rispetto delle norme vigenti e in sicurezza (anche in relazione alla protezione dei dati personali) e in accordo con la destinazione d’uso dei
dispositivi medici impiegati sia hardware che software. I contenuti e materiali educativi o di intervento, le tecniche, le attrezzature e l’ambiente fisico utilizzati devono essere adeguati. I dispositivi medici e le attrezzature devono rispondere a caratteristiche di efficacia e sicurezza dalle evidenze scientifiche, linee guida, rapporti di health technology assessment, buone pratiche, documenti di consenso, ecc.

La formazione

I professionisti sanitari devono essere informati, formati e addestrati all’impiego e/o all’utilizzo dei sistemi di teleriabilitazione, come pure alla risoluzione di problemi in relazione al proprio ruolo e alle proprie
responsabilità nei confronti del paziente e dell’organizzazione nella quale lavorano.

Per tutte le professioni sanitarie la formazione universitaria di base e post laurea dovrà ricomprendere attività didattiche formative
di sanità digitale, che garantiscano almeno un livello adeguato di competenza digitale.

Remunerazione

Anche nel caso della teleriabilitazione si applica quanto previsto dall’Accordo Stato-Regioni del 10 settembre 2020 concernente “Erogazione delle prestazioni di specialistica ambulatoriale a distanza – servizi di Telemedicina”, che stabilisce che per tutte le prestazioni sanitarie erogate a distanza si applicano il quadro normativo nazionale/regionale che regolamenta l’accesso ai diversi Livelli
Essenziali di Assistenza ed il sistema di remunerazione/tariffazione vigente per l’erogazione delle medesime prestazioni in modalità “tradizionale”, ivi incluse le norme per l’eventuale compartecipazione alla spesa.

Le prestazioni di teleriabilitazione possono essere erogate in diversi setting:

  • ambulatoriale, in cui vengono remunerate sulla base di tariffe predefinite specifiche per ciascuna prestazione
  • assistenza domiciliare (ADI), che viene erogata nelle singole regioni secondo due modalità a seconda che sia gestita direttamente dalle ASL/Distretti o che sia erogata da soggetti privati contrattualizzati con il SSN. Nel primo caso le prestazioni di teleriabilitazione sono remunerate con la tariffa applicata alle medesime prestazioni erogate in regime ambulatoriale. Nel secondo caso, se la prestazione è compresa tra quelle che il soggetto privato contrattualizzato è tenuto a erogare ai sensi del contratto sottoscritto, il ricorso alla teleriabilitazione dipende da una specifica scelta del soggetto privato, per il quale non è prevista alcuna remunerazione aggiuntiva. Nel caso in cui la prestazione non è compresa tra quelle che il soggetto privato è tenuto ad erogare, le modalità di prescrizione e remunerazione sono concordate con la ASL/Distretto.
  • presso le RSA, il cui sistema di remunerazione prevede una tariffa giornaliera omnicomprensiva anche delle singole prestazioni previste per i diversi livelli di intensità assistenziale. Se la prestazione di riabilitazione è compresa il ricorso alla teleriabilitazione dipende da una specifica scelta della struttura e non è prevista alcuna remunerazione aggiuntiva, viceversa la prestazione di teleriabilitazione è prescritta al paziente su ricettario del SSN e, senza oneri per la RSA, è remunerata a secondo di quanto indicato per il setting ambulatoriale.
  • strutture ex art. 26 L 833/1978 che erogano prestazioni riabilitative in regime residenziale, semiresidenziale, ambulatoriale, domiciliare, in cui le prestazioni di teleriabilitazione sono remunerate secondo le modalità indicate in precedenza, previste per ciascuno dei setting previsti.

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