
Lo scarto è dovuto da una serie di problemi. Vediamo quali.
Il Ministero della Salute ha comunicato alle regioni la percentuale di scarti che la piattaforma nazionale DGC produce, chiedendo loro il massimo sforzo per migliorare l’affidabilità del processo di generazione del certificato vaccinale.
Ad impedire la produzione del Green Pass concorrono diversi problemi.
Gli errori materiali
Gli errori si verificano sia al momento della trascrizione dei dati dai moduli cartacei nei sistemi informativi per la raccolta delle informazioni da parte degli operatori sanitari, sia all’inserimento diretto, da parte dei pazienti, dei propri dati nei sistemi di adesione e prenotazione vaccinale.
Il meccanismo di alimentazione della DGC, mediante flussi informativi, non consente un controllo immediato della coerenza dei dati.
I casi non previsti
Ci sono casi o situazioni che la piattaforma non riesce a gestire correttamente perché non previsti in fase di analisi (ad esempio una persona vaccinata, quindi contagiata, poi guarita). Le combinazioni possibili tra tamponi, guarigioni e vaccini sono davvero tante e non sempre la piattaforma riesce a gestirle correttamente.
Codici vaccini errati
In qualche caso i sistemi regionali hanno generato flussi informativi i cui codici dei vaccini erano non corretti, per un errore di configurazione.
Tamponi non riconosciuti
Un certo numero di scarti è provocato dall’invio di tamponi non riconosciuti dalla piattaforma nazionale. Ricordo che danno diritto al Green Pass i tamponi sierologici e quelli salivari.
Certificati vaccinali da tamponi in ritardo
Ci sono ritardi nel rilascio dei Green Pass generati dai tamponi, la cui validità è di 48 ore. In diversi casi si riesce a scaricare il certificato vaccinale dopo che questo è già scaduto!
Reithera
Le persone che si sono sottoposte alla sperimentazione di questo vaccino, non approvato da EMA e quindi da AIFA, non hanno diritto al Green Pass. Questa casistica non rientra negli errori e quindi negli scarti ma rimane un problema per questi volontari che sono nel limbo e che non si come sa come gestire.
San Marino
Come nel caso precedente, i residenti e gli italiani che hanno ricevuto il vaccino Sputnik non approvato da EMA e quindi da AIFA, non hanno diritto al Green Pass. C’è il problema di cosa fare con queste persone.
Secondo vaccino in vacanza
Chi ha ricevuto la seconda dose in vacanza, in una regione diversa da quella di residenza, non ha ancora ricevuto il GreenPass. La promessa interoperabilità inter-regionale sembra non ancora funzionare correttamente.
Rallentamenti e sovraccarichi dei sistemi
Il grande numero di certificati vaccinali prodotti e la trasmissione dei metadati del Green Pass ai Fascicoli Sanitari Elettronici sta determinando un sovraccarico dei sistemi regionali e allungando i tempi previsti per il loro caricamento.
C’è poi l’incognita della capacità del sistema di reggere ad un uso intensivo della lettura e verifica dei certificati. Cosa succederà sabato prossimo alle 20, quando i ristoranti dovranno controllare i loro clienti che ceneranno al chiuso?