
Il testo approvato dal Consiglio dei Ministri sembra descrivere un radicale cambio di rotta rispetto al modello regionale oggi esistente. Le Regioni e il Garante della Privacy saranno d’accordo?
L’intervento M6C2, Innovazione, ricerca e digitalizzazione del Servizio Sanitario Nazionale, all’interno della misura M6C2.1, Aggiornamento tecnologico e digitale, prevede tre linee di investimenti:
1.1 Ammodernamento del parco tecnologico e digitale ospedaliero
1.2 Verso ospedale sicuro e sostenibile
1.3 Rafforzamento dell’infrastruttura tecnologica e degli strumenti per la raccolta, l’elaborazione, l’analisi dei dati e la simulazione
Riporto, letteralmente, ciò che è previsto:
L’investimento mira ad imprimere un profondo cambio di passo nell’infrastruttura tecnologica. Si prevedono due azioni distinte relative a:
Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE): Obiettivo è il potenziamento del FSE al fine di garantirne la diffusione, l’omogeneità e l’accessibilità su tutto il territorio nazionale da parte degli assistiti e operatori sanitari. Il FSE svolgerà tre funzioni chiave: (i) punto di accesso per le persone e pazienti per la fruizione di servizi essenziali forniti dal SSN; (ii) base dati per i professionisti sanitari contenente informazioni cliniche omogenee che includeranno l’intera storia clinica del paziente; (iii) strumento per le ASL che potranno utilizzare le informazioni cliniche del FSE per effettuare analisi di dati clinici e migliorare la prestazione dei servizi sanitari.
ll progetto prevede: (i) la piena integrazione di tutti i documenti sanitari e tipologie di dati, la creazione e implementazione di un archivio centrale, l’interoperabilità e piattaforma di servizi, la progettazione di un’interfaccia utente standardizzata e la definizione dei servizi che il FSE dovrà fornire; (ii) l’integrazione dei documenti da parte delle Regioni all’interno del FSE, il supporto finanziario per i fornitori di servizi sanitari per l’aggiornamento della loro infrastruttura tecnologica e compatibilità dei dati, il supporto finanziario alle Regioni che adotteranno la piattaforma FSE, il supporto in termini di capitale umano e competenze per realizzare i cambiamenti infrastrutturali e di dati necessari per l’adozione del FSE.
Il progetto include iniziative già avviate per la realizzazione del Sistema di Tessera sanitaria elettronica, la progettazione dell’infrastruttura per l’interoperabilità e la gestione del FSE come parte degli interventi per la digitalizzazione delle amministrazioni pubbliche.
Il Ministero della Salute, il Ministero dell’Economia e delle Finanze e il Ministero dell’Innovazione Tecnologica e della Transizione Digitale saranno congiuntamente responsabili della gestione complessiva del progetto.
Le risorse complessive assorbite dal progetto sono pari a 1,38 miliardi di euro, di cui 0,57 miliardi relativi al progetto già in essere di realizzazione del Sistema di Tessera sanitaria elettronica. Per l’attuazione dell’iniziativa si prevede un piano di azione a livello centrale e uno a livello locale.
La seconda azione, che non riporto, riguarda invece l’infrastruttura tecnologica del Ministero della salute (NSIS) e una piattaforma nazionale per la domanda e l’offerta di servizi di telemedicina.
Sembra dunque, almeno questa è l’interpretazione che io traggo dalla lettura del testo, che si voglia realizzare un nuovo FSE centrale, dotato di proprio repository, che le regioni dovranno alimentare. Questo nuovo FSE dovrebbe diventare il punto di accesso per i cittadini per usufruire servizi essenziali forniti dal Servizio Sanitario Nazionale.
Quattro sono le componenti chiave previste:
- infrastruttura di interoperabilità
- archivio centrale
- piattaforma di servizi
- front-end per il cittadino
Se così fosse, sarebbe un radicale cambio di rotta rispetto al modello regionale oggi esistente. Le Regioni saranno d’accordo? Cosa ne penserà il Garante della Privacy? Chi lo realizzerà? SOGEI (l’indizio e il riferimento al Sistema TS lasciano pensare a questa ipotesi).
Voi, cosa ne pensate? Siete a favore o contro un FSE nazionale? Quali servizi dovrebbe offrire?
Rimanete connessi, seguiranno a breve altri commenti sul PNRR e una disamina completa.
Penso che il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) sia uno strumento di grande utilità e valore se è per ogni persona, che ha la stessa dignità dovunque si trovi, nel paese più piccolo o nel centro più all’avanguardia d’Italia. In questi anni sono stata accanto a persone sofferenti che hanno vissuto il disagio di vivere in centri di periferia e hanno affrontato i viaggi della speranza verso i centri di eccellenza della sanità pubblica italiana per farsi curare. Penso sia inconcepibile al nostro tempo effettuare un esame di diagnostica per immagini in un ospedale e per farlo visionare al centro di eccellenza debba portarlo con il cd, di persona e percorrendo 1000 km. Penso che oggi riusciamo a fare un ecocardiogramma (esame che occupa una mole di dati di gran lunga superiore di una Tac) e rendere disponibile tale visualizzazione ad ogni cardiologo a cui il paziente lo voglia sottoporre.
Quindi penso ad un FSE come uno scrigno personale di informazioni sanitarie.
Pertanto bisognerebbe uscire dalla logica che ogni Regione debba redigere il proprio FSE, che se nella migliore delle ipotesi riesce a farlo resta chiuso nei confini regionali. Entrare in una logica di centralità ministeriale della sua redazione e conduzione. Costruire la struttura unitaria del FSE, nella stessa lingua, in modo che ogni regione, con le sue aziende sanitarie, possa garantire al cittadino, nel rispetto del regolamento generale sulla protezione dei dati, di far consultare in qualsiasi momento e dovunque si trovi la propria storia clinica, con dati puntuali e correlabili, immagini e video.
Non so cosa si voglia dire quando si legge “realizzazione del Sistema di Tessera sanitaria elettronica …gestione del FSE” se è un modo per tenere in vita delle vecchie categorie organizzative. Penso che se il FSE diventa la personale carta di identità sanitaria e “il punto di accesso per i cittadini per usufruire servizi essenziali forniti dal Servizio Sanitario Nazionale” potremmo avere uno sviluppo della Sanità Connessa.
Grazie dott.Mangia per l’opportunità di confronto.