
Alcune riflessioni dopo essermi sottoposto alla prima dose della vaccinazione per il Covid-19 nella mia regione. Cosa funziona e cosa invece si potrebbe migliorare.
Finalmente è arrivato il mio turno! Quando la Regione Lazio ha aperto le prenotazioni per la mia fascia di età ho scelto e prenotato dove e quando sottopormi alla prima dose.
Il portale SALUTE LAZIO
L’esperienza d’uso è stata soddisfacente, anche perché ho evitato l’effetto mezzanotte, ossia la ressa che si crea quando vengono aperte le prenotazioni per nuove fasce d’età. Allo scoccare della mezzanotte si crea infatti un affollamento che provoca un effetto fastidioso: dopo aver scelto una sede e un’orario, specie se questi sono i primi della lista, si rischia di vedersi soffiare via la scelta effettuata e dover ricominciare a digitare i dati.
Alle 7:30 del mattino, accettando la prima scelta proposta (Astra Zeneca), ho completato la prenotazione in un minuto circa. Tutto bene quindi e la piacevole sorpresa di trovare posto in una struttura a circa 19 Km da casa per lo stesso giorno della settimana successiva.
Il portale manda un SMS di conferma e consente di scaricare la prenotazione, cosa che ho ovviamente fatto.
Dal digitale alla carta
Nel mio caso, avendo scelto Astra Zeneca, il documento scaricato è composto da 10 pagine:
- Il riepilogo delle prenotazioni (una pagina)
- Il modulo di consenso (due pagine)
- Un modulo con i dettagli operativi della vaccinazione (una pagina), una tabella di due righe, una per ciascuna dose, in cui riportare il sito di iniezione, il numero del lotto, la data di scadenza, il luogo di somministrazione, la data e l’ora di somministrazione, la firma del sanitario
- La nota informativa del vaccino (tre pagine), di fatto un foglio illustrativo
- Il modulo per la scheda anamnestica (tre pagine)
Il documento è un file PDF, non editabile, da compilare a mano.
Il paziente deve scrivere nel modulo di consenso i propri dati anagrafici e il recapito telefonico, la sede e la data della prima somministrazione. Ma perché, visto che ho acceduto al sito della regione con il mio codice fiscale e il mio numero di tessera sanitaria, devo compilare a mano questi dati? Non era possibile, anziché allegare un modulo PDF standard, generarlo con i dati del paziente?
Mi chiedono di anticipare
Tre giorni prima della data prevista ricevo una telefonata a cui non rispondo e trovo un messaggio in segreteria telefonica. È un messaggio di un operatore della struttura che mi avvisa che, anziché alle 19:15, dovrò presentarmi alle 16:00. Sono costretto a spostare un appuntamento di lavoro, ma pazienza. Mi sarei aspettato un SMS ma invece gli operatori ricorrono al telefono.
Il giorno prima ricevo ancora una telefonata da pare di un cortese operatore della struttura che vuole accertarsi che io abbia sentito il messaggio in segreteria e sia disponibile ad anticipare l’orario. Non so se questi casi siano frequenti, ma forse si potrebbe trovare un modo più efficiente per spostare gli appuntamenti.
Il percorso vaccinale
Arriva il giorno tanto atteso e arrivo anche con un leggero anticipo alla struttura. Per prima cosa devo compilare un modulo che attesti il fatto che non abbia sintomi o il Covid-19; modulo che dovrò portare con me e restituire all’uscita.
Arrivo a un primo filtro dove mi chiedono le generalità e verificano, su un elenco cartaceo, che io sia effettivamente prenotato. Mi viene consegnato quindi un talloncino con un numero che indica il mio posto nella coda. Aspetto non più di 10 minuti prima di essere chiamato.
Mi reco quindi nella stanza dove viene fatta la valutazione anamnestica, in poco tempo. Firmo il consenso che avevo già compilato e consegno i miei dieci fogli alla dottoressa.
Passo quindi in una seconda stanza dove un operatore registra velocemente i miei dati nel sistema dell’anagrafe vaccinale.
Arrivo finalmente nella sala delle vaccinazioni, dove una dottoressa mi inocula il siero (davvero molto brava) e mi consegna un foglio che riepiloga i dati del vaccino.
Aspetto 15 munito e torno a casa felice di aver ricevuto la prima dose.
Tanta carta, poca utilità
La struttura dove sono stato effettua 100 vaccinazioni al giorno, raccoglie cioè 1.000 fogli al giorno. È un peccato che le informazioni che vi sono riportate non siano utilizzabili e che probabilmente finiscano in un archivio. Il processo è dunque ibrido, digitale nella parte essenziale, analogico in tutto il resto.
Cosa si potrebbe migliorare
Per prima cosa si potrebbe consentire ai pazienti di compilare, in digitale, la scheda anamnestica. Si avrebbe in questo modo una quantità di dati che potrebbero essere molto utili per arricchire l’anagrafe vaccinale e valutare i criteri di inclusione e di esclusione adottati, nonché avere un dataset clinico da utilizzare in caso di reazioni avverse ed effetti collaterali.
Riguardo questi ultimi poi si potrebbe consentire ai pazienti di annotare, tramite web app, eventuali sintomi ed effetti collaterali, così da avere un quadro clinico – epidemiologico utile per la farmaco sorveglianza.
Un elogio per il personale sanitario
Processi e tecnologie a parte, l’esperienza che ho avuto con il personale sanitario è stata molto positiva. Ho riscontrato tanta gentilezza e professionalità da parte di tutte le persone con cui ho interagito. Anche se alcuni di essi mostravano segni di comprensibile stanchezza, sono sempre stati cordiali e sorridenti.
Anche per questo meriterebbero maggiore attenzione per ridurre i loro carichi di lavoro.
Campagna vaccinale Covid-19 della Basilicata: digitale?
Colgo spunto dalla riflessione di Massimo Mangia per illustrare l’esperienza della prenotazione del vaccino per il Covid-19 nella Regione Basilicata per una persona fragile di 77 anni.
Il giorno 28 aprile vado sul portale della Regione Basilicata per le prenotazioni Vaccino – Covid 19
e noto che posso procedere solo se si appartiene a categorie eleggibili.
Dalla lettura della tessera sanitaria e codice fiscale il sistema mi dà accesso alla prenotazione.
Selezionata la provincia di appartenenza il portale propone una serie di date, la prima utile è il 23 maggio presso l’unica sede di somministrazione, capoluogo di provincia, a 30 km dal comune di residenza.
Non viene specificato quale vaccino verrà somministrato.
Nel confermare l’appuntamento compaiono tutti i documenti necessari per effettuare la vaccinazione da scaricare, prendere visione, compilare e portare con sé il giorno dell’appuntamento.
In particolare:
• Il codice QR di prenotazione con dettagli dell’appuntamento (una pagina)
• Il modulo di consenso al trattamento dei dati personali (una pagina)
• Un modulo di consenso e autorizzazione alla vaccinazione mediante vaccino Pfizer o Moderna o Astra Zeneca (una pagina)
• Un modulo di autocertificazione per la categoria di appartenenza (una pagina)
• La nota informativa dei vaccini, un foglio illustrativo sui tre vaccini disponibili (sette pagine)
• Il modulo per la scheda anamnestica (due pagine)
I documenti sono files PDF, non editabili, da compilare a mano.
Mi unisco alle considerazioni di Massimo Mangia nella sezione ‘dal digitale alla carta’.
Inizia la ricerca di un accompagnatore per far raggiungere la sede per il giorno stabilito.
Sorgono dei dubbi:
• C’è il rischio di raggiungere la sede e non trovare la disponibilità del vaccino assegnato per persone fragili e con patologie?
• È possibile anticipare l’appuntamento?
• Il medico curante saprà darmi delle indicazioni?
Contattato il medico curante della persona fragile, mi dice che lui può fare solo Astra Zeneca per persone dai 79 ai 60 anni e che per persone fragili è opportuno fare Pfizer o Moderna, quindi è necessario procedere con la prenotazione sul portale regionale.
Dopo varie peripezie trovo il numero dedicato (800009966) alle informazioni, prenotazioni e modifiche di prenotazioni delle vaccinazioni anticovid-19 per i cittadini delle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Lombardia, Marche e Sicilia appartenenti alle categorie previste dal piano nazionale presso strutture convenzionate.
La chiamata può essere effettuata solo da cellulare e non da telefono fisso.
I ragazzi del call center, molto gentili, uno era della Toscana e l’altro della Campania, ebbene sì ho dovuto chiamare due volte per interruzione di comunicazione, mi dicono che la prenotazione, effettuata tramite il sito web della Regione Basilicata è la stessa gestita da loro ed è su piattaforma di Poste Italiane, che il tipo di vaccino da somministrare verrà scelto in sede dal medico e qualora non fosse disponibile, la persona fragile verrà rimandata a casa con un nuovo appuntamento per la somministrazione.
A questo punto la mia ansia è aumentata oltre lo sconforto ed ho chiesto se potevo anticipare l’appuntamento. La risposta è stata affermativa ma con una premessa, si può fare solo da call center e funziona in questo modo: l’operatore verifica la disponibilità, se esiste procede alla cancellazione della vecchia prenotazione torna nel sistema e, sperando che la disponibilità sia ancora tale, effettua la nuova prenotazione!
Quindi da pagina web è possibile vedere la disponibilità di nuovi appuntamenti ma non esiste la funzione “MODIFICA” bensì solo “ELIMINA”. Ciò significa che il lasso temporale tra la disdetta e la nuova prenotazione è tale da non garantire di anticipare l’appuntamento ma sicuramente di rimandarlo di altri giorni.
I ragazzi del call center non potevano dirmi quale è la “ratio” di tale sistema, pertanto non so a chi chiederla.
E’ questa l’innovazione digitale che vogliamo promuovere? Scoraggiare le persone a curarsi?
Non vi nascondo che mi è venuto facile il confronto tra la Regione Lazio e la Regione Basilicata e concludere che siamo cittadini italiani con la stessa dignità ma con velocità diverse.