Abbiamo un governo di unità nazionale: riusciremo a mettere insieme anche le tante anime della salute digitale?

Se vogliamo avere voce nella progettazione della salute digitale del futuro è essenziale unire le forze, superando le divisioni e la frammentazione attuale.

Così come avviene in Italia in ogni ambito associativo, scientifico, politico, sindacale, anche il mondo della salute digitale è frammentato in tante piccole entità. La voglia di notorietà, il desiderio di gestire un piccolo potere, il fascino di essere presidente, ci spingono a cercare ed evidenziare ciò che ci differenzia piuttosto ciò che ci unisce. È uno spreco di talenti e di risorse che paghiamo in nome dell’individualismo e del protagonismo.

Bisogna definire come investire le ingenti risorse che sono state pianificate per la salute digitale; sarebbe importante che la comunità degli addetti ai lavori potesse dare il proprio contributo in modo unitario, così da rappresentare un gruppo numeroso e autorevole di esperti del settore.

Non è il momento di pensare a “position paper” o a documenti scritti da poche persone che rappresentano “circoli”, “club” o associazioni che, singolarmente, non hanno alcun peso, né di illudersi di poter incidere nelle scelte da compiere attraverso relazioni personali.

È necessario mettere da parte il proprio ego e imparare a collaborare, tutti insieme, per dare un contributo allo sviluppo della salute digitale.

Rivolgo allora un invito alle tante associazioni presenti affinché sia possibile, per una volta, scrivere insieme un programma per la salute digitale nel quale possano riconoscersi tutti gli attori in gioco.

Poiché non sono iscritto ad alcuna associazione mi offro, insieme a qualche altra persona di buona volontà che vorrà affiancarmi – spero, di facilitare questo processo attraverso le pagine di questo blog e le sue risorse.

Chi vuole partecipare?

Rispondi