I carabinieri dei NAS stanno acquisendo in diverse regioni l’elenco dei vaccinati per verificare se ci sono stati abusi.
Le indicazioni del Ministero della Salute per la vaccinazione Covid-19 sono chiare: la priorità nella prima fase spetta al personale sanitario e agli ospiti delle RSA.
Guardando però i dati pubblicati dalla struttura commissariale, si può notare come il numero di persone che rientrano nella categoria “personale non sanitario” è due volte quello degli ospiti delle strutture residenziali.
Nella categoria personale non sanitario rientrano il personale amministrativo, i tecnici, gli addetti alle pulizie e ai servizi mensa e, più in generale, anche coloro che non lavorano nelle strutture sanitarie.
Quali criteri si sono allora adottati nella definizione delle priorità e nell’individuazione dei soggetti a rischio? È più utile, in questa fase, vaccinare un impiegato amministrativo o un ospite delle strutture residenziali? Se l’obiettivo, come è stato dichiarato, è di proteggere i più deboli e ridurre il tasso di mortalità, la risposta è semplice. Qualcosa, insomma, non torna.
Malafede a parte, per la quale stanno indagando i carabinieri dei NAS, il problema è duplice:
- Individuare correttamente il livello di rischio e quindi la priorità da seguire nella campagna vaccinale
- Applicare correttamente le priorità definite, seguendo un ordine cronologico coerente.
Il primo aspetto richiede l’analisi di una serie di fattori: l’età; la posizione lavorativa; la presenza di comorbilità o di altri fattori di rischio. Non basta insomma un mero elenco del personale.
Il secondo riguarda la modalità di definizione delle agende vaccinali. Ci sono due metodi che si possono seguire: riempire le agende in modo preordinato, in base alle adesioni ricevute e alla priorità; consentire al personale di scegliere la data e l’ora in cui vaccinarsi. Questo aspetto diventerà ancora più critico con l’ampliamento della platea dei vaccinandi.
Il secondo metodo, senz’altro più comodo per le persone, è quello più critico per rispettare le priorità, dal momento che il criterio per la compilazione delle agende sarà determinato dalle scelte dei vaccinandi, sia pure all’interno di un gruppo predefinito.
Come possono le tecnologie digitali aiutare la programmazione delle agende e il rispetto delle priorità? Parleremo, anche di questo, giovedì 14 gennaio 2021 alle 16, nel workshop organizzato da SaluteDigitale.blog con alcuni protagonisti delle regioni e delle aziende sanitarie che sono in prima fila nell’affrontare questa sfida, esperti del settore e aziende di soluzioni digitali per la sanità.
La partecipazione al workshop è gratuita, previa registrazione che potete fare QUI.