La discussione e l’entusiasmo che si è generato sulla telemedicina sono focalizzati sulla possibilità di effettuare visite e consulti a distanza e sull’assistenza dei pazienti a casa. La telemedicina però non è solo questo.
Si parla poco, ad esempio, della telemedicina d’urgenza-emergenza che svolge un ruolo determinante nel trattamento precoce delle patologie tempo-dipendenti, come l’ictus ischemico e l’infarto miocardico acuto (IMA). Eppure, in questo caso, siamo in un contesto dove la telemedicina ha un impatto determinante sugli esiti e la prognosi di queste patologie che colpiscono un ampio numero di persone. Senza voler nulla togliere alle televisite e ai teleconsulti, mi sembra evidente che questa applicazione dovrebbe avere la massima priorità.
Sulle televisite e i teleconsulti mi sono già espresso su questo blog. Per rendere virtuale un ambulatorio medico non è sufficiente un sistema di videoconferenza ma sono necessarie una serie di funzionalità che vanno dall’accesso alla prestazione sino agli adempimenti amministrativi.
Per visitare a distanza possono poi servire dei dispositivi medici in grado di consentire al medico di vedere, sentire e misurare alcuni parametri, come quello ad esempio di cui abbiamo parlato qui.
Per ridisegnare la rete ospedaliera la telediagnostica, la telechirurgia e la telecooperazione sono tre importanti applicazioni che consentono di condividere, a distanza, professionalità, risorse e competenze. Se si vogliono davvero introdurre nuovi modelli assistenziali basati sulla telesalute, ad esempio il Chronic Care Model, è indispensabile, per reperire le risorse necessarie (economiche e personale), specializzare i presidi ospedalieri e sanitari, evitando le duplicazioni. In questo ambito le applicazioni della telemedicina che ho appena menzionato sono imprescindibili.
Capisco che alcune applicazioni della telemedicina siano meno “popolari” di altre ma è indispensabile ragionare avendo ben presente tutto il quadro d’insieme, così da decidere dove e come investire.
Non dimentichiamoci che, anche la telemedicina, non deve essere perseguita come una tecnologia o una modalità fine a sé stessa.
La telemedicina è un termine molto generico, tornato estremamente di moda in epoca covid. I servizi di Telemedicina possono essere moltissimi: Televisita, Telemonitoraggio, Telecooperazione, Teleconsulti, Servizi in un urgenza , nel cronico, la telerefertazione… e potrei continuare. A seconda della tipologia del paziente si può usare un servizio o un’altro. La sfida è creare nuovi modelli organizzativi e gestionali