Philips ha presentato una nuova generazione di biosensori indossabili per il rilevamento precoce del deterioramento delle condizioni cliniche del paziente, compresa la sorveglianza clinica per COVID-19.
Il biosensore Philips BX100 è stato progettato per consentire un nuovo approccio alle misurazioni dei parametri vitali dei pazienti che passano dalle unità di terapia intensiva a reparti di assistenza con intensità di cura più bassa. Il biosensore è un cerotto monouso lungo 96 mm e largo 61mm dal peso di soli 10 grammi che può essere indossato per 5 giorni. Il BX100 può essere collegato in wireless con un hub per monitorare diversi pazienti in più stanze.
Il dispositivo, che non richiede alcuna pulizia o ricarica, aderisce in modo discreto al torace per misurare e trasmettere ogni minuto la frequenza respiratoria e la frequenza cardiaca – i due principali predittori del deterioramento clinico – nonché i parametri contestuali come la postura, il livello di attività fisica e la deambulazione.
OLVG, uno dei principali ospedali dei Paesi Bassi, sta monitorando a distanza i pazienti a cui è stata diagnosticata o sospettata il COVID-19 e che non hanno bisogno di ventilazione. Questi pazienti, che sono isolati in stanze apposite, sono controllati con la soluzione di rilevamento del deterioramento clinico di Philips che comprende un software di analisi intelligente (IntelliVue GuardianSoftware) per la segnalazione di allarme precoce, monitor (EarlyVue VS30) e i sensori indossabili Philips Biosensor BX100.
“Con l’aiuto di questo nuovo biosensore, possiamo monitorare i pazienti in modo continuo e a distanza, cosa particolarmente importante nei reparti COVID-19“, ha detto Florian van der Hunnik, responsabile delle informazioni infermieristiche e team leader del reparto COVID-19 dell’ospedale OLVG di Amsterdam. “Poiché non possiamo entrare e uscire dalle stanze dei pazienti senza dispositivi di protezione, accogliamo con favore questa innovazione in quanto contribuisce a migliorare il modo in cui possiamo svolgere il nostro lavoro“.