Health Benefit Analisys per l’equità delle cure: un’interessante esperienza in Finlandia

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Fonte: Interaction Institute for Social Change – Autore: Angus Maguire

L’uguaglianza per tutti alle cure mediche, alla base del Sistema Sanitario Nazionale, non significa equità nell’uso delle risorse disponibili. Partendo da questo ragionamento un gruppo di ricercatori internazionali e medici finlandesi stanno sperimentando un sistema di analisi dei benefici della salute.

L’esperienza sta avendo luogo nella regione Saarijärvi-Viitasaari, nel centro della Finlandia, dove opera un gruppo di cure primarie che assiste oltre 17.000 cittadini. I medici impiegano una cartella clinica elettronica che è integrata con EBMeDS, un sistema di supporto alle decisioni cliniche (CDSS) sviluppato da Duodecim, la società scientifica dei medici finlandesi.

EBMeDS fornisce, in funzione del contesto clinico di ciascun paziente, oltre 44.000 differenti messaggi, di cui 7.000 attraverso delle regole complesse, 37.000 riguardano interazioni, controindicazioni e informazioni sul dosaggio dei farmaci. Tra le altre cose EBMeDS possiede una serie di calcolatori per valutare i rischi clinici.

In aggiunta all’uso quotidiano del CDSS mentre adoperano la cartella clinica elettronica, i dati di tutti i pazienti vengono poi elaborati utilizzando EBMeDS che applica una serie di regole per valutare se i pazienti ricevono tutte le cure previste dalle linee guida e dalle evidenze mediche contenute nel CDSS.

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Viene così creata una matrice che evidenzia le cure effettuate (pallini verdi) da quelle da effettuare (pallini rossi) [1]. Queste ultime determinano il gap delle cure (Care Gap) [4]. Il rapporto tra i pazienti che dovrebbero ricevere le cure e quelli che l’hanno effettivamente ricevute determina invece un indicatore di qualità delle cure [2] e [3].

Viene quindi estratta la lista dei pazienti che dovrebbero ricevere le cure raccomandate [5]. Se ne calcola il costo e se ne valuta il beneficio netto [8]. La metodologia per calcolare il beneficio netto di una cura è stata elaborata da alcuni ricercatori e può essere consultata qui.

La metodologia considera gli effetti che una determinata cura produce, l’importanza degli outcome che determina, gli eventuali rischi o danni che implica, nonché il costo da affrontare. Dividendo il beneficio netto con il costo si ottiene un indice di costo – efficacia, ossia il valore per il paziente (e per il SSN). Questo può essere ulteriormente ricalcolato considerandone l’accettabilità e la fattibilità per il paziente, i cui valori possono essere soggettivi (ossia dipendere dalla sensibilità, dalle opinioni e dalle esigenze di ogni persona).

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Fonte: BMJ Open – Defining certainty of net benefit: a GRADE concept paper

Con un processo decisionale condiviso [6], il risultato dell’analisi del beneficio netto viene utilizzato per elaborare un piano di cura. Il paziente determina l’importanza di ogni risultato e sceglie gli interventi per ottenere i risultati più conformi ai suoi desideri.

Sulla base dei piani di cura, le prenotazioni dei servizi possono essere automatizzate [7].

L’impatto di ogni intervento sulla salute dell’intera popolazione viene calcolato moltiplicando il numero di pazienti che hanno bisogno dell’intervento (numero di punti rossi) con la media dei benefici netti stimati individualmente per ogni intervento [8].

Il rapporto costo-efficacia di ogni intervento a livello di popolazione è calcolato come il rapporto tra il beneficio netto e il costo unitario di ogni intervento [9].

In conclusione possiamo affermare che il modello è particolarmente interessante perché non si limita a suggerire, in modo acritico, gli interventi e le cure necessarie su una popolazione, ma correla queste indicazioni con il beneficio netto che è possibile ottenere e il relativo costo. Un eccellente esempio di come, concretamente, si può applicare la teoria della Value Based Healthcare alle cure primarie.

Ho trovato poi interessante il coinvolgimento del paziente nel processo di pianificazione delle cure. Quando ci sono, ad esempio, degli effetti collaterali ad una terapia (rischio di emorragia per prevenire il rischio di ictus), può essere importante mostrare al paziente come questi rischi siano correlati e considerare il suo punto di vista e le sue preferenze.

 

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