Samsung ha annunciato, durante la presentazione del nuovo Galaxy Watch Active, che a partire dal 15 marzo sarà attivata la funzione per misurare la pressione arteriosa.
La funzionalità sarà ottenuta mediante un’app sviluppata da Samsung e dall’Università Californiana di San Francisco, denominata My BP Lab. Questa app è in verità già disponibile in versione smartphone dallo scorso maggio e può essere scaricata dallo store Google Play.
My BP Lab è stata sviluppata nell’ambito di un programma di ricerca per raccogliere dati su larga scala per comprendere come lo stress e le emozioni influenzano la reattività fisiologica e la salute delle persone.
Queste possono iscriversi e partecipare a uno studio di tre settimane attivando l’app che raccoglie, attraverso questionari e i sensori del telefono, i dati demografici, i tratti psicologici e di personalità, lo stress quotidiano e le emozioni dell’utente. Dopo la prima settimana, gli utenti iniziano a ricevere informazioni personalizzate sui loro livelli di stress, le emozioni e sulle loro risposte fisiologiche in diverse situazioni.
Queste informazioni diventano più specifiche e personalizzate via via che vengono raccolti ulteriori dati. Oltre alle informazioni personali, gli utenti ricevono anche nozioni generali sui modi migliori per gestire i livelli di stress e su come questo influisce sul loro cervello, sul corpo, sull’invecchiamento e le loro prestazioni. Dopo tre settimane, gli utenti possono continuare a interagire con l’applicazione e ricevere informazioni aggiornate e personalizzate.
La misurazione della pressione avviene attraverso il sensore ottico del telefono che richiede, la prima volta che si usa l’app, una misurazione della pressione sanguigna mediante uno sfigmomanometro per “calibrare” il sensore.
La domanda che molti si pongono riguarda la reale precisione di una misurazione eseguita con il sensore ottico del telefono o dell’orologio.
Certamente ne sapremo di più dopo il 15 marzo quando la funzionalità sarà attivata, purtroppo soltanto negli Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Germania, Singapore e Australia.
E per il 15 marzo di un anno dopo pensano di attivare la funzione anche in Italia (non necessariamente con versione linguistica italiana, ma almeno con possibilità di scaricare e utilizzare l’App)?