La farsa delle tempistiche dei progetti di sanità digitale del PNRR

Tempi irrealizzabili, carenza di risorse qualificate, vincoli dettati dal PNRR, molti progetti non saranno conclusi nei tempi previsti. Cosa succederà?

Leggendo i capitolati tecnici degli appalti specifici del PNRR relativi ai progetti di sanità digitale, tra cui quelli relativi alle cartelle cliniche elettroniche (CCE), mi è venuto in mente il mio insegnante di italiano quando ci spiegava le diverse forme del periodo ipotetico, in particolare la terza (quella dell’irrealtà).

Come se non bastassero i tempi già stretti imposti dal PNRR, alcuni estensori dei capitolati hanno deciso di ridurli ulteriormente, ipotizzando dei veri e propri tour de force per completare in dodici – diciotto mesi ciò che richiede 3 – 4 anni. Più che una sfida questa richiesta assume i contorni di una farsa. Ma se il tempo era ed è tuttora un aspetto chiave mi domando allora perché nei criteri di valutazione dei fornitori non si sia richiesto di indicare i tempi di realizzazione di progetti analoghi svolti negli ultimi anni. Questi dati avrebbero mostrato, in modo impietoso, quali sono i tempi reali di implementazione, ad esempio, di una CCE in una situazione decisamente migliore rispetto a quella attuale nella quale il volume di avviamenti da eseguire è enormemente maggiore di quello pre PNRR (e le risorse professionali sono le stesse).

Si dice che i soldi fanno venire la vista ai ciechi ma in questo caso possiamo affermare il contrario, ossia che il volume di risorse disponibili hanno fatto chiudere gli occhi a centrali di committenza, regioni, aziende sanitarie e fornitori, tutti presi da una grande euforia. Via via però che i contratti sono partiti e il tempo ha iniziato a scorrere inesorabile, l’euforia sta lasciando il posto a una inquietudine crescente che precede l’inevitabile fase della caccia al colpevole che trova nei fornitori il più scontato e facile bersaglio. Rimane però il problema se, coerentemente, addossare loro le colpe e adottare le azioni conseguenti, con il rischio però di perdere i finanziamenti o, ancora una volta, chiudere un occhio, magari due, e fare finta di niente. In fondo la creatività e la fantasia sono due doti che non ci mancano di certo …

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