
L’Ecosistema dei Dati Sanitari rischia una morte prematura per i vincoli dovuti alla privacy e il futuro Spazio Europeo dei Dati Sanitari.
Doveva essere, insieme al Gateway, la novità più rilevante del nuovo Fascicolo Sanitario Elettronico, il cambio di paradigma dai documenti ai dati strutturati. I “parametri vitali” dell’Ecosistema dei Dati Sanitari (EDS), dopo la bocciatura da parte del Garante della Privacy, indicano uno stato di coma mentre il Gateway è stato “riconvertito” per alimentare FSE-INI.
Ma andiamo con ordine e ricostruiamo cosa è accaduto fin qui. Il 22 agosto dello scorso anno il Garante della Privacy ha bocciato lo schema di decreto che istituiva il FSE 2.0 e l’EDS (qui trovate maggiori informazioni). Dopo le osservazioni del Garante i ministeri coinvolti hanno sottoposto un nuovo schema di decreto che ha ricevuto parere positivo l’8 giugno scorso. In questo, tuttavia, non c’è l’EDS che dovrebbe essere inserito in un decreto ad hoc.
Il Gateway (GTW), che era stato progettato e realizzato per estrarre i dati dai documenti HL7 CDA e alimentare l’EDS, in mancanza di quest’ultimo, è stato riconvertito per alimentare INI. Qualsiasi sistema che produce documenti di pertinenza del FSE, deve invocare il GTW con il file CDA e il PDF per la validazione; se i file sono corretti il GTW restituisce un hash. Il sistema produttore inietta il CDA nel PDF e invoca il GTW per la pubblicazione del documento così ottenuto insieme alla chiave hash e contemporaneamente pubblica il documento nel FSE regionale. A differenza di prima, quando erano questi ultimi ad alimentare INI, nella nuova versione del FSE questa operazione non è più necessaria perché viene svolta dal GTW.
Ma quale sarà, se mai ci sarà, la funzione del EDS? L’idea originale di creare un repository nazionale con tutti i dati sensibili sotto la titolarità del Ministero della Salute sembra ormai tramontata. Una possibile alternativa potrebbe essere quella di ripartire l’EDS in due: quella con i dati sensibili nominativi sotto la titolarità delle regioni, una versione con dati anonimi sotto la titolarità del Ministero della Salute per fini di monitoraggio, ricerca e pianificazione. Rimane da capire come realizzare un equivalente di INI in un modello basato su FHIR.
C’è però all’orizzonte un’iniziativa comunitaria, lo European Health Data Space (EHDS) che si pone gli stessi obiettivi in chiave europea. Inutile dire che se già a livello nazionale i problemi e i vincoli dati dalla privacy sono davvero rilevanti, figuriamoci a livello UE, dove c’è da mettere d’accordo le varie autorità di garanzia nazionali.
Cosa farà il Ministero della Salute? Lavorerà per realizzare il proprio EDS o aspetterà l’EHDS? E le regioni? Qualcuna sarà tentata dal costituirsi il proprio ecosistema digitale? Quello che è certo e che si vuole salvare l’EDS occorrono dei bravi rianimatori ….