Il modello funzionale e logistico dell’ospedale di comunità

Agenas ha pubblicato un interessante documento che illustra il meta-progetto dell’Ospedale di Comunità e, più in generale, le relazioni funzionali tra questa e le altre strutture previste dal PNRR.

Il documento inizia descrivendo le diverse tipologie di presidi socio-sanitari territoriali all’interno del SSN, la loro funzione e l’inquadramento organizzativo degli Ospedali di Comunità (OdC). Successivamente definisce i requisiti prestazionali che queste strutture devono garantire in relazione agli obiettivi del PNRR per poi
affrontare puntualmente le caratteristiche funzionali e architettoniche che gli Ospedali di Comunità dovrebbero garantire. Infine è presente una sezione con tutti i riferimenti normativi e bibliografici.

Gli obiettivi principali degli OdC sono quelli di garantire continuità assistenziale e di rispondere ad una sempre più impellente esigenza di flessibilità organizzativa. Un luogo accogliente che possa rendere i pazienti più consapevoli della loro malattia e possa portare loro ad un grado di maggiore autogestione, così da alleggerire il carico sulle famiglie e sui caregiver. Un setting assistenziale per supportare il paziente nel suo rientro a casa e insegnargli come gestire in maniera più autonoma i momenti di acuzie della propria malattia, al fine di evitare successive ospedalizzazioni non necessarie.

A livello clinico-sanitario la responsabilità della struttura è in capo a un medico che può essere un dirigente dell’azienda sanitaria o un MMG dedicato. La responsabilità organizzativa è invece affidata ad un responsabile infermieristico (cfr. DM n. 70/2015), secondo quanto previsto dall’Accordo Stato-Regioni del 20 febbraio 2020. A coadiuvare il servizio di assistenza infermieristica, garantendone la continuità H24, vi sono gli Operatori Socio-Sanitari, in coerenza con gli obiettivi del Piano Assistenziale Individualizzato (PAI) e in stretta sinergia con il responsabile clinico e gli altri professionisti coinvolti (es. assistenti sociali, fisioterapisti, specialisti).

In generale per ogni modulo di 20 posti letto dovrà essere comunque garantita la presenza delle seguenti figure professionali:

  • 7-9 infermieri (di cui 1 Coordinatore infermieristico eventualmente condivisibile sui due moduli se presenti nell’OdC e di cui 1 responsabile delle transizioni di cura dei pazienti assicurandone la presa in carico e la continuità assistenziale);
  • 4-6 Operatori Socio Sanitari (OSS);
  • 1-2 o più unità di altro personale sanitario con funzioni riabilitative;
  • 1 Medico per 4,5 ore al giorno 6 giorni su 7.

Negli OdC possono essere ammesse solo alcune tipologie di pazienti, che sono tendenzialmente soggetti appartenenti alle categorie fragili della popolazione, che pur avendo un inquadramento diagnostico già esaurito, un programma terapeutico già definito e un quadro clinico nel complesso stabilizzato, hanno ancora bisogno di sorveglianza clinica o dell’erogazione di prestazioni infermieristiche, ma con una valutazione prognostica di risoluzione a breve termine (entro 30 giorni).

I criteri di accesso prevedono:

  • diagnosi o prognosi già definita;
  • eventuale punteggio scala/e di valutazione; programma di trattamento già stilato e condiviso con il paziente e/o con la famiglia

Le tipologie di pazienti includono:

  • pazienti fragili e/o cronici, provenienti dal domicilio, per la presenza di riacutizzazione di condizione clinica preesistente, insorgenza di un quadro imprevisto, in cui il ricovero in ospedale risulti inappropriato;
  • pazienti, prevalentemente affetti da multimorbidità, provenienti da struttura ospedaliera, per acuti o riabilitativa, clinicamente dimissibili per conclusione del percorso diagnostico terapeutico ospedaliero, ma con condizioni richiedenti assistenza infermieristica continuativa;
  • pazienti che necessitano di assistenza nella somministrazione di farmaci o nella gestione di presidi e dispositivi, che necessitano di interventi di affiancamento, educazione e addestramento del paziente e del caregiver prima del ritorno al domicilio;
  • pazienti che necessitano di supporto riabilitativo-rieducativo

Molto interessante è infine il capitolo che illustra il modello integrato e le relazioni funzionali tra Odc, Case di Comunità e Centrali Operative Territoriali.

Chi volesse approfondire può scaricare il documento qui.

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