
Dopo due anni di stasi dovuti alla pandemia, all’attesa dei fondi del PNRR e alla attivazione delle gare Consip, è partita la corsa all’acquisizione di soluzioni cliniche da parte di regioni e aziende sanitarie.
Gli uffici gare dei fornitori di soluzioni sono sotto pressione, dovendo gestire un numero rilevante di offerte per gli appalti specifici nati dalla gara uno di sanità digitale di Consip che riguarda sistemi clinici, imaging e telemedicina. Non appena sarà resa operativa gara 2 l’ingorgo è destinato a crescere ulteriormente. Visto il rapido esaurimento del plafond disponibile, Consip sta nel frattempo lavorando a una gara 4 che dovrebbe essere la ripetizione della prima sia pure con alcune differenze.
Come avviene però nel traffico automobilistico dove a un primo ingorgo ne seguono altri di maggiori dimensioni, ciò che sta avvenendo negli uffici gare è l’anticipazione di un gigantesco imbuto che si verrà a creare quando dall’aggiudicazione delle offerte bisognerà passare alla realizzazione e alla consegna di quanto è stato ordinato.
I tempi previsti dal PNRR sono davvero stretti. Vanno spesi, solo per la digitalizzazione dei DEA di primo e secondo livello, poco più di un miliardo entro il primo trimestre 2024 (in 210 ospedali) e altri 360 milioni entro metà 2025 (in 70 altri ospedali).
Il problema è che i fornitori delle RTI che si sono aggiudicati la prima gara Consip di sanità digitale non possiedono le risorse professionali necessarie per far fronte al carico di lavoro che andranno ad aggiudicarsi. Il tentativo di ampliare i propri organici si scontra con una carenza strutturale di figure professionali sul mercato con un minimo di esperienza nel settore. L’implementazione di un sistema di cartella clinica elettronica è un’attività molto lunga e dispendiosa per la rilevante attività di personalizzazione / configurazione, di formazione e di supporto all’avviamento che non può essere affidata a persone senza alcuna conoscenza del dominio e senza esperienza.
Ci sono, a dire il vero, molte piccole aziende che hanno sviluppato delle proprie cartelle cliniche elettroniche, possiedono personale esperto e che sono rimaste fuori dalla gara. Le aziende vincitrici potrebbero in teoria tentare di ingaggiarle come sub-fornitrici di servizi professionali a supporto del proprio personale. Esiste però il problema di dover formare i tecnici di queste aziende ai software che sono stati aggiudicati ammesso che chi è rimasto fuori voglia assumere un ruolo di questo tipo.
Mancanza di risorse professionali, poco tempo a disposizione, progetti per loro natura lunghi e complessi, sono gli ingredienti per una tempesta perfetta che potrà avere pesanti ripercussione sulla rendicontazione dei fondi del PNRR e quindi del loro incasso.
Sante parole, Massimo. Il problema che vedo é una impreparazione generale a pianificare quanto si potrebbe prevedere, che si aggiunge a uno tsunami di lavoro che nessun fornitore è in grado, da solo, di gestire. Servirebbe collaborazione e cooperazione, piuttosto che concorrenza feroce.
Invecchi ma non perdi lucidità 🤣 consiglia ai nuovi arrivati di seguirti😜ne beneficeranno loro e magari potrebbero indirizzare il tema apportando qualche correttivo …anche se se ne è già fatta di strada 🤔