
Agenas ha pubblicato un documento di indirizzo per il metaprogetto della CdC realizzato insieme al Politecnico di Milano.
Il documento, che potete consultare qui, illustra la funzione e l’inquadramento organizzativo delle Case di Comunità, definisce i requisiti prestazionali che queste strutture devono garantire in relazione agli obiettivi del PNRR, le caratteristiche funzionali e architettoniche. Una sezione conclusiva contiene tutti i riferimenti normativi e bibliografici.
Il documento descrive come deve essere adoperata la digitalizzazione nella progettazione e nella gestione degli edifici come richiesto dalle attuali normative. L’approccio indicato prevede il ricorso al Building Information Modeling (BIM), una “metodologia che consente ai professionisti dell’architettura, dell’ingegneria e delle costruzioni (AEC) di generare un modello digitale contenente tutte le informazioni sull’intero ciclo di vita dell’opera, dal progetto alla costruzione fino alla sua demolizione e dismissione. Un modello BIM contiene infatti tutte le informazioni riguardanti l’edificio o le sue parti come la localizzazione geografica, la geometria, le proprietà dei materiali e degli elementi tecnici o le operazioni di manutenzione. La digitalizzazione diviene elemento fondamentale anche per la gestione degli edifici durante l’intero ciclo di vita. In particolare, passare dalla carta al formato digitale è il primo e decisivo passo per controllare in modo efficace la gestione della manutenzione degli impianti, con ricadute significative sia economiche che di performance”.
“Possibili indicatori di prestazione da considerare sono:
- modello BIM interoperabile e utilizzabile per l’itero ciclo di vita dell’edificio;
- telecontrollo e tele-gestione degli impianti (climatizzazione, aerazione, illuminazione, ma volendo anche monitoraggio IAQ, ecc.);
- utilizzo di illuminizazione con sensori di presenza ove possibile (distribuzione aree tecniche ed amministrative, spogliatoi, depositi, servizi, ecc);
- illuminazione esterna con comandi crepuscolari automatici;
- controllo remoto illuminazione di emergenza e di sicurezza;
- possibilità di compartimentazione impiantistica di funzionamento per le aree diurne/ notturne”.
Il documento definisce anche le funzioni per l’Innovazione digitale
volte alla definizione di un vero e proprio Digital Innovation Healthy Hub basato sulla telemedicina al fine di favorire l’interoperabilità delle informazioni e il trasferimento delle informazioni sanitarie.
Il tema della digitalizzazione e della formazione viene promosso dai piani per la ripresa Next Generation EU e dal piano nazionale PNRR (Missione 1 e 4) con specifici finanziamenti che incoraggiano una rete europea di Hub digitali.
Il documento suggerisce come possibili indicatori di prestazione da considerare:
- La presenza di servizi per l’innovazione digitale e uffici preposti.
- L’impiego della telemedicina per la condivisione sicura di informazioni sanitarie tra specialisti della presa in carico del paziente, telemonitoraggio o monitoraggio da remoto, ecc.
- Un portale digitale o app sanitarie (meglio se coordinato a livello regionale o nazionale) con servizi sanitari (prenotazioni, consultazioni referti, ecc.).
- L’uso di piattaforme o app per il teleconsulto.
dove posso trovare il documenti di cui parla in relazione alle CsC?
https://www.agenas.gov.it/comunicazione/primo-piano/2127-documento-di-indirizzo-per-il-metaprogetto-della-casa-della-comunità