L’architettura della piattaforma nazionale di telemedicina (parte terza)

Proseguiamo l’analisi dell’infrastruttura che sarà realizzata attraverso un PPP.

La Piattaforma sarà composta da un ambiente regionale per i moduli dei servizi minimi di telemedicina e un ambiente nazionale dedicato ai servizi abilitanti a livello centrale.

Il primo sarà costituito da un’istanza gestita da ogni Regione (multi-istanza), ciascuna delle quali sarà multi-tenant, una per ogni azienda sanitaria, così da consentire una certa autonomia nell’erogazione dei servizi minimi di telemedicina e nel trattamento dei dati da parte delle singole aziende, secondo le normative vigenti.

In caso di sussidiarietà, l’istanza regionale oltre ad integrarsi con i servizi abilitanti erogati dalla Piattaforma dovrà mettere a disposizione i servizi minimi di telemedicina sviluppati a livello nazionale.

Lo strato di interoperabilità

Per consentire l’interoperabilità con i diversi sistemi in uso si prevede l’utilizzo, sia a livello nazionale che a livello regionale, di API Gateway basati su standard HL7 FHIR per la gestione e lo scambio di dati e documenti strutturati attraverso l’esposizione di API REST, con framework di sicurezza OAuth 2.0 e l’utilizzo di un canale criptato.

Gli API Gateway HL7 FHIR proposti all’interno del modello della Piattaforma di Telemedicina Nazionale rappresentano delle componenti comuni condivise con l’architettura applicativa dell’FSE Nazionale (ci cui potete leggere qui).

L’API Gateway consentirà alla Piattaforma di integrarsi con gli altri componenti dell’ecosistema sanitario regionale, tra i quali l’Identity Access Management, le cartelle cliniche, il Fascicolo Sanitario Elettronico, il sistema di firma e archiviazione, l’archivio documentale locale. L’API Gateway supporterà inoltre la conversione dei dati legacy e dai formati HL7 v2/v3 o HL7 CDA.

Le componenti di “Front-end” (sia WebApp, sia MobileApp) potranno essere integrate all’interno dei portali o delle MobileApp o ancora dei FSE delle regioni e l’accesso per i cittadini dovrà essere garantito attraverso l’autenticazione SPID e CIE.

Il modello architetturale degli ambienti regionali adotta un’architettura “event-driven” che consente la comunicazione in “near real-time” tra i microservizi degli ambienti regionali, quelli delle Regioni/Aziende Sanitarie e quelli dell’ambiente nazionale per abilitare la diffusione del patrimonio informativo associato agli eventi registrati nei diversi sistemi informativi (es. eventi clinici, eventi di ricovero, trigger di telemonitoraggio, etc.).

Questo layer sarà responsabile della collaborazione applicativa dei verticali regionali e aziendali verso i microservizi della piattaforma, garantendo l’orchestrazione nei contesti locali e la corretta fruizione di dati e servizi da e verso il livello centrale.

La Piattaforma agirà sia da producer che da consumer, in coerenza con quanto previsto nella nuova architettura FSE Nazionale 2.0 basata su standard HL7 FHIR.

L’integrazione con i dispositivi medici

Si prevede di impiegare lo standard ISO/IEEE 11073 SDC e i profili IHE del dominio PCD (già standard Continua), utilizzando le componenti di HL7 FHIR definite dal progetto Gemini.

Livelli di integrazione

Sono previsti tre livelli d’integrazione che, in maniera graduale e sinergica, con cui sarà possibile innestare i moduli della piattaforma all’interno del contesto locale (regionale e delle singole Aziende Sanitarie).

Ogni livello ha differenti caratteristiche in termini di personalizzazioni disponibili e relativo sforzo di realizzazione.

Il primo prevede la fornitura di SDK per integrare il Gateway
HL7 FHIR locale ed i moduli dei servizi di telemedicina centrali, all’interno del proprio ecosistema, consentendo la completa personalizzazione sia della parte di Front-End, sia delle integrazioni bidirezionali tra i contesti locali e la Piattaforma di Telemedicina Nazionale. Questa soluzione offrirà la maggiore flessibilità e adattabilità rispetto all’ecosistema tecnologico in cui il modulo viene integrato.

Il secondo livello prevede l’esposizione di API sul Gateway HL7 FHIR da parte della Piattaforma di Telemedicina Nazionale per l’integrazione di applicazioni di telemedicina locali, così da sviluppare dei protocolli di collaborazione applicativa standardizzati. Ogni modulo potrà così concorrere a valorizzare/consultare il patrimonio dati della Piattaforma seguendo un approccio interoperabile by design (i.e., “API first”).

Si è infine previsto l’utilizzo dei moduli della Piattaforma da parte dei Front-End di portali e soluzioni applicative mediante un passaggio di contesto così da rimandare l’utente verso un touchpoint della Piattaforma (servizi minimi di telemedicina). Si tratta di una soluzione che permette una strategia d’integrazione rapida da implementare e in grado di abilitare un primo step di transizione verso l’adozione dei servizi messi a disposizione dalla Piattaforma.

Gli articoli precedenti sono consultabili qui e qui.

3 – Continua

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