Il Garante Privacy a caccia di app “pirata” per la verifica del green pass: e quelle ufficiali degli altri paesi europei?

L’Autorità ha avviato un’indagine su app che consentono, inquadrando il QR code, di leggere tutti i dati che vi sono riportati.

Il Garante Privacy ha scoperto che “diversi produttori e sviluppatori, anche di altri Paesi, hanno messo a disposizione sugli store on line app per la verifica del green pass che consentono a chi le scarica, inquadrando il QR Code, di leggere dati personali come nome, cognome, data di nascita, ma perfino dosi o tamponi effettuati. In alcuni casi le app richiedono anche una registrazione per il download e trasferiscono i dati a terzi”.

Per questa ragione il garante per la protezione dei dati mette in guardia tutti gli utenti dallo scaricare queste app, che trattano dati in violazione delle disposizioni di legge, le quali stabiliscono che è l’App VerificaC19, rilasciata del Ministero della Salute, l’unico strumento di verifica delle certificazioni verdi utilizzabile per garantire la privacy delle persone.

L’Autorità ha deciso inoltre di avviare un’indagine sulle app per green pass non in regola, riservandosi gli opportuni interventi a tutela degli utenti.

Il Garante ha definito sul proprio sito queste app “pirata”, senza considerare che alcune delle app ufficiali di paesi europei fanno esattamente la stessa cosa, ossia leggono e visualizzano tutti i dati presenti nel QR code.

Queste app possono essere scaricate dagli store italiani di Apple e Google e installate su qualsiasi smartphone. Cosa farà il Garante nei confronti dei paesi che le hanno pubblicate?

Aggiungo inoltre che lo stesso Garante, nel provvedimento n. 363 del 11 ottobre 2021, norma ed autorizza lo sviluppo di app e soluzioni per il controllo del green pass che devono rispettare i criteri contenuti nel provvedimento. L’affermazione che l’app VerificaC19, rilasciata del Ministero della Salute, sia l’unico strumento di verifica delle certificazioni verdi utilizzabile per garantire la privacy delle persone, appare quindi non corretta.

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