Digitalizzazione e telemedicina entrano negli standard dell’assistenza ospedaliera

La proposta di aggiornamento del DM n. 70 del 2015 include, tra gli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi, anche l’informatizzazione e la telemedicina.

Il nuovo documento ricalca quanto stabilito nel decreto di aprile 2015 e definisce i criteri per l’assistenza ospedaliera ma introduce alcune novità interessanti sulle tecnologie digitali.

Una prima raccomandazione riguarda l’informatizzazione, per aree geografiche, della disponibilità dei posti letto. Il documento poi afferma che “le regioni devono avviare programmi di telemedicina e di teleconsulto tra ospedali di livello differente della rete e tra ospedali e territorio, per la gestione integrata delle situazioni cliniche che ne prevedano l’utilizzo in modo appropriato, tra le quali lo scompenso cardiaco, le broncopneumopatie croniche, il diabete e altre patologie croniche”.

Le strutture ospedaliere sono così classificate:

  • Presidi ospedalieri di base, per i quali è previsto l’uso di servizi di telemedicina e teleconsulto
  • Presidi ospedalieri di primo livello, con DEA di primo livello, per i quali è previsto che “la telemedicina è applicata a tutte le condizioni stabilite dagli indirizzi nazionali in materia. In particolare, per le patologie complesse (ad es. quelle traumatiche e cardio-cerebro vascolari) devono essere previste forme di consultazione, di trasferimento delle immagini e protocolli concordati di trasferimento dei pazienti presso gli ospedali di secondo livello”.
  • Presidi ospedalieri di secondo livello, con DEA di secondo livello che possiedono tutte le strutture previste per gli ospedali di primo livello.

Per quanto riguarda gli standard qualitativi è richiesta, per gli ospedali di tutti i livelli (incluso quelli di base), l’informatizzazione della cartella clinica e l’integrazione dei sistemi informativi relativi alla trasmissione di informazioni sia di carattere gestionale che sanitario, la disponibilità delle informazioni da rendere ai cittadini via web o con altri metodi di comunicazione, l’esistenza di procedure di comunicazione con i pazienti per il coinvolgimento attivo nel processo di cura.

È inoltre prevista la misurazione della qualità percepita dagli utenti da attuarsi con modalità informatizzate.

Il documento poi indica che “va promossa una completa informatizzazione delle procedure e dei servizi, compresa la gestione dei rapporti con i pazienti e prestatori di assistenza (caregiver) informali per il monitoraggio e consulenza online”.

Particolare enfasi viene posta sulle reti ospedaliere, la gestione dei PDTA e la condivisione delle informazioni tra tutti i punti delle reti anche attraverso il teleconsulto.

Si tratta di un importante passo in avanti anche se, a mio giudizio, sarebbe necessario dettagliare meglio i criteri e gli standard richiesti.

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