Il ruolo della sanità digitale nel piano di riforma dell’assistenza territoriale di Agenas e Ministero

L’ultima revisione del documento che disegna la nuova assistenza territoriale vede, come elemento centrale, il distretto che avrà il compito di coordinare vari servizi tra cui le case e gli ospedali di comunità.

Tra i modelli che il documento indica per lo sviluppo dell’assistenza territoriale ci sono la medicina di popolazione (Population Health Management), perseguita anche attraverso la stratificazione degli assistiti per profili di rischio e la medicina di iniziativa.

La stratificazione del rischio

Sono sei i livelli di rischio che sono individuati nel documento, con livelli crescenti di bisogni di salute, condizioni cliniche e sociali, intensità assistenziali e azioni previste per la presa in carico.

Il Progetto di Salute

Molta enfasi è posta nel Progetto di Salute, uno strumento di programmazione, gestione e verifica che associa la stratificazione della popolazione alla classificazione del “bisogno di salute”, indentificando gli standard minimi delle risposte cliniche socioassistenziali, riabilitative e di prevenzione.

Il progetto si attiva all’accesso della persona al servizio sanitario tracciando, orientando e supportando la persona e i professionisti nelle fasi di transizione tra i diversi setting di cura, i Piani Individuali Assistenziali (PAI) e Piani Riabilitativi Individuali (PRI) anche attraverso la Centrale Operativa Territoriale ed i sistemi di e-health.

Sono descritti due livelli di progetti di salute: semplici e complessi. I primi prevedono un’assistenza a pazienti stabili che non necessitano di un PAI o di un PRI e non contemplano la definizione di un budget di salute.

Il ruolo del distretto

Il Distretto Sociosanitario, di circa 100.000 ab, con variabilità secondo criteri di densità di popolazione e le caratteristiche orografiche del territorio, è l’elemento chiave dell’assistenza territoriale e deve prevedere i seguenti standard:

  • Almeno 1 Casa della Comunità hub ogni 40.000-50.000 abitanti;
  • Case della Comunità spoke e ambulatori di Medici di Medicina Generale e Pediatri di Libera Scelta tenendo conto delle caratteristiche orografiche e demografiche del territorio per favorire la capillarità dei servizi e una maggiore equità di accesso, in particolare nelle aree interne e rurali. Tutte le aggregazioni dei MMG e PLS (AFT e UCCP) sono ricomprese nelle Case della Comunità avendone in esse la sede fisica oppure a queste collegate funzionalmente;
  • Almeno 1 Infermiere di Famiglia e Comunità ogni 2.000 – 3.000 abitanti;
  • Almeno 1 Unità Speciale di Continuità Assistenziale (1 medico e 1 infermiere) ogni 100.000 abitanti;
  • Una Centrale Operativa Territoriale ogni 100.000 abitanti o comunque a valenza distrettuale, qualora il distretto abbia un bacino di utenza maggiore;
  • Almeno 1 Ospedale di Comunità dotato di 20 posti letto ogni 50.000 – 100.000 abitanti;
  • Una Unità di Cure Palliative Domiciliari (UCP – DOM) ogni 100.000 abitanti;
  • Un Hospice con almeno 10 posti letto all’interno della rete aziendale delle cure palliative.

Le tecnologie digitali

Le tecnologie digitali sono espressamente citate per svolgere le seguenti funzioni:

  • L’automonitoraggio, da parte del paziente, con dispositivi o con questionari o scale di valutazione
  • Il telemonitoraggio di dispositivi in remoto o gestiti al domicilio del paziente dagli operatori sanitari
  • La teleassistenza, il teleconsulto infermieristico e la teleriabilitazione

Più in generale, molte delle funzioni previste dovranno essere svolte con soluzioni informatiche, come ad esempio:

  • La stratificazione del rischio
  • La prescrizione terapeutica/riabilitativa e farmacologica (contente anche il piano terapeutico e le relative scadenze)
  • La valutazione dell’aderenza terapeutica, la scheda di monitoraggio della compliance; il diario nutrizionale
  • La schedulazione degli appuntamenti per i controlli dal medico di medicina generale, delle prestazioni specialistiche e diagnostiche utili alla stadiazione di malattia e controllo delle complicanze
  • La definizione del Piano Assistenziale Individuale (PAI) e, qualora necessario, del Piano Riabilitativo Individuale (PRI) multidisciplinare
  • La valutazione degli obiettivi e dei risultati raggiunti
  • La valutazione delle risorse impegnate (budget di salute): cliniche-integrazione socioassistenziale – collegamenti tra le istituzioni/enti coinvolti

Interessante infine che, sia nei progetti di salute semplici, sia in quelli complessi, è prevista la valutazione delle competenze digitali del paziente.

Manca invece l’indicazione sulla possibile formazione ai pazienti per incrementare le loro competenze digitali.

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