Le lezioni del COVID-19: 1 – Il Fascicolo Sanitario Elettronico attuale è inutile

Nella più grave e complessa crisi sanitaria dell’era del digitale il FSE non ha svolto alcun ruolo. Perché è importante capirne le ragioni e riflettere per il futuro.

Il più grande progetto di sanità elettronica del paese, il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), non è utilizzato nel contrasto e la gestione del COVID-19.

Che cosa è avvenuto

Per la trasmissione e la condivisione dei dati si sono adoperati flussi creati ad hoc e poi, in un secondo tempo, il sistema TS di SOGEI. Nessuno ha preso seriamente in considerazione di utilizzare il FSE per, ad esempio, conservare gli esiti dei tamponi, i certificati di guarigione o il green pass.

Dopo tutti gli investimenti e gli sforzi effettuati dalle regioni, molti dei quali in verità sono ancora in corso, specie per la sua alimentazione da parte delle aziende sanitarie, il FSE non ha avuto alcun ruolo nella pandemia del COVID-19.

Che cosa si sarebbe potuto fare

Tecnicamente non sarebbe stato difficile definire tre tipologie di documenti HL7 CDA per tamponi, guarigioni e vaccinazioni ed alimentare il FSE. Volendo si sarebbe potuto anche definire un COVID-19 Summary in modo da avere, in un unico documento, tutti i dati rilevanti del pazienti su questa patologia.

In realtà nessuno ha però preso in considerazione questo approccio. La cosa non stupisce se si considera che per la realizzazione dell’Anagrafe Vaccinale Nazionale, in era pre-COVID, si è scelto di utilizzare dei flussi informativi anziché il FSE (ne ho parlato qui).

Soltanto a maggio 2021 è stata pubblicata da HL7 Italia una Implementation Guide sulla gestione delle vaccinazioni con CDA. La guida però non prevede i referti dei tamponi, i certificati di guarigione, né contiene i riferimenti al green pass.

Di chi è figlio il Fascicolo Sanitario Elettronico?

Il Ministero della Salute è legato alla logica dei flussi informativi che sono funzionali ai compiti istituzionali che deve assolvere, tra cui la sorveglianza e il monitoraggio epidemiologico. Le regioni vivono il FSE come un’obbligo a cui devono assolvere specie quelle che hanno scelto o dovuto accettare la sussidiarietà di SOGEI.

Ma allora di chi è figlio il Fascicolo Sanitario Elettronico? Il successo del sistema TS è anche dovuto alla forte spinta e all’influenza del Ministero dell’Economia e delle Finanze che lo ha fortemente voluto e realizzato. Il FSE sembra avere tanti genitori e quindi, in pratica, non ne ha nessuno.

I limiti del Fascicolo Sanitario Elettronico

Nella scelta di non adoperare il FSE hanno sicuramente influito diversi aspetti.

Il primo è certamente il suo scarso uso e, sopratutto, il fatto che il FSE di diverse regioni sia scarsamente popolato. A differenza del sistema TS, a regime da diversi anni, il FSE è ancora una chimera. L’assenza ad esempio del Patient Summary (Profilo Sintetico Sanitario), che sarebbe stato molto utile per l’anamnesi vaccinale, ha reso del tutto evidente la sua scarsa utilità attuale.

Un altro aspetto che ha pesato è la natura del FSE, più contenitore virtuale di documenti che infrastruttura di interoperabilità. Un grande limite è poi la sua articolazione regionale a differenza del sistema TS che è nazionale (anche se alimentato da alcuni regioni tramite Sistemi di Accoglienza Regionali). Anche in termini di numero di utenti il confronto tra le due piattaforme pende decisamente a favore del sistema TS che è utilizzato da medici di famiglia, medici ospedalieri, farmacisti.

Nessuno ne parla

Ciò che stupisce di questa vicenda è il silenzio e la mancanza di un dibattito almeno tra gli addetti ai lavori. Nessuna riflessione critica, nessun tentativo di esaminare ciò che non è successo e perché, né un ragionamento su come indirizzare lo sviluppo del FSE anche in vista degli investimenti previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Mi auguro che questo mio articolo possa far scattare una scintilla e iniziare un confronto a partire da quale debbano essere le finalità del FSE, evitando però slogan o frasi fatte prive di reale significato. Passare da enunciati generici a risultati reali non è banale e richiede un percorso condiviso e multidisciplinare.

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