Quanti problemi al green pass: ecco perché non vi arriva

Arriva di fatto solo ai vaccinati. Ci sono problemi con certificati di guarigione e con tamponi. Manca la formazione a farmacisti e medici, che per altro si oppongono alla procedura.

Articolo pubblicato in anteprima su AgendaDigitale.eu

Se siete tra coloro che, pur avendone diritto, non avete ancora ricevuto il Green pass (o certificato verde vaccinale), vi interesserà sapere perché e quali problemi devono essere risolti affinché possiate averlo.

I certificati di guarigione per il green pass che non arrivano

Sono i grandi assenti sulla piattaforma DGC. Al momento soltanto la regione Marche ha inviato circa 60.000 certificati di guarigione al sistema TS. Il problema che sta rallentando l’invio del pregresso è la presenza, nel tracciato, del codice fiscale del medico che ha accertato la guarigione. In passato questo campo molto spesso non è stato valorizzato o contiene codici non validi. A posteriori diventa molto difficile recuperare questa informazione, tanto è vero che l’escamotage che alcuni regioni hanno pensato di adottare è di inserire, come valore, il codice fiscale del direttore del distretto o del direttore sanitario. Il campo è obbligatorio e, senza questa informazione, non è possibile inviare il tracciato.

La situazione dovrebbe sbloccarsi nei prossimi giorni.

I tamponi non fanno ancora arrivare il “passaporto vaccinale”

In questo caso la situazione differisce in funzione del tipo di tampone: più critica per quelli antigienici, un po’ meglio per quelli molecolari.

Per i primi c’è il problema che alcuni tipi di test che sono utilizzati, ad esempio quelli nasali, non hanno una corrispondenza con la lista europea e non si sa quindi a che codice associarli.

Un problema è costituito dalla obbligatorietà di indicare data e ora del prelievo che definisce l’inizio del periodo di validità. Non tutti i sistemi in uso prevedono l’obbligatorietà di questi campi e quindi c’è il problema di come alimentare il sistema TS.

Anche per quanto riguarda i molecolari i numeri sono bassi, lontani dal numero di tamponi che ogni giorno vengono effettuati.

Fascicolo Sanitario Elettronico per il green pass? Macché

Rappresenta, al momento, il grande flop di tutta l’operazione. I certificati non sono ancora presenti nel FSE, malgrado ciò che è stato annunciato e ciò che riporta il sito della piattaforma nazionale. Venerdì scorso sono state proposte alle regioni nuove specifiche sui metadati ma non è stata comunicata la data di messa in esercizio del meccanismo delle notifiche verso il FSE che è indispensabile per consentire ai cittadini di poter scaricare il proprio certificato.

Questo flop ha suscitato il disappunto delle regioni anche perché stanno ricevendo richieste e proteste di cittadini che, diversamente da quanto comunicato, non trovano sul loro FSE il proprio certificato.

Medici di famiglia e farmacisti

Anche in questo caso la comunicazione che è stata promossa, ossia la possibilità di ottenere il proprio certificato attraverso il medico di famiglia o il farmacista, non corrisponde alla realtà dei fatti. Poiché non è stato previsto alcun compenso per svolgere questa operazione, MMG e farmacisti hanno incrociato le braccia e non si prestano a svolgere questo ruolo.

Il problema della mancata formazione

Non è stata erogata alcuna formazione al personale dei distretti delle ASL che dovrebbe, tramite il sistema TS, recuperare i certificati per i pazienti che non hanno pratica con siti e app, in alternativa a medici di famiglia e farmacisti, nonché modificare o inserire ex novo i certificati nei casi in cui per problemi tecnici questo non risultasse disponibile.

Questa mancanza sta provocando problemi e difficoltà al personale anche perché, in caso di problemi, il call center suggerisce di rivolgersi al proprio distretto

I casi particolari non ancora gestiti

Ci sono casi non ancora gestiti correttamente dal sistema. Tra questi i più numerosi sono quelli dei pazienti, guariti dal COVID, che hanno ricevuto una sola dose vaccinale, come previsto dal protocollo. Costoro non hanno ricevuto ancora il green pass perché non è indicata la data della seconda somministrazione mentre dovrebbero ricevere un certificato analogo a chi ha completato il ciclo vaccinale.

Assenza del codice univoco

Infine, se non vi arriva il codice univoco forse è perché il ministero non ha i vostri dati di contatto; almeno questo si risolve con un accesso Spid oppure andando in farmacia per avere il codice (a patto che il farmacista sappia farlo, vedi problemi formazione sopra).

Aspettiamo e speriamo

Le attività di sviluppo per il green pass sono insomma ancora in corso. Considerando la complessità dell’operazione è normale avere un periodo di rodaggio anche se è ugualmente comprensibile il disagio di coloro che aspettano il certificato per poter viaggiare o accedere agli eventi dove è previsto il possesso del green pass.

Staremo a vedere.

One thought on “Quanti problemi al green pass: ecco perché non vi arriva

  1. martino 23 Luglio 2021 / 18:22

    usare lo spid da origine a una procedura da dementi, subito dice che spid non funziona e da li una odissea, con il sito di poteid che non serve a nulla e tantomeno il numero di telefono dove non risponde nessuno….non bastava scaricarselo con la tessera sanitaria? fortuna il mio farmacista di paese ha detto che riesce a fare la procedura….roba da matti, la burocrazia italiana è il tipico ufficio complicazioni affari semplici…

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