Telemonitoraggio domiciliare: necessità, opportunità o spreco di risorse?

Quando è davvero utile controllare in modo continuo i parametri vitali? Ragioniamo sul rapporto costi / benefici di questa pratica

La possibilità di controllare a distanza la glicemia, la capacità respiratoria o la pressione sanguigna, ossia il telemonitoraggio, è considerata da molti una componente essenziale per ottenere significativi miglioramenti negli outcome clinici di alcune patologie croniche.

Anche il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza sposa questa linea includendo il telemonitaggio tra gli strumenti per curare la salute al domicilio.

Ma siamo proprio sicuri che sia sempre così?

Per che cosa si può adoperare il telemonitoraggio

Il telemonitoraggio purò essere adoperato principalmente in tre ambiti:

  • Per attività di pre-screening diagnostico
  • Per il monitoraggio delle patologie croniche, in pazienti stabili
  • Per il controllo di pazienti dimessi dall’ospedale (follow-up per dimissione precoce)

Il primo caso è ad esempio quello che avviene con dispositivi medici indossabili o smarwatch che possono, grazie al monitoraggio continuo, avvisare il paziente di possibili alterazioni, come ad esempio aritmie del battito cardiaco.

Del secondo ne parleremo diffusamente in questo articolo, mentre il terzo vede il telemonitoraggio impiegato per controllare da remoto il quadro clinico del paziente a casa. Il monitoraggio ha, in questa accezione, una durata temporanea ed è rivolto ad alcune tipologie di pazienti.

La gestione delle cronicità

È l’ambito di applicazione più comune e diffuso del telemonitoraggio che, di solito, è accompagnato ad un insieme di servizi di care management che prevedono lo svolgimento periodico di esami diagnostici, visite di controllo, attività di educazione sugli stili di vita e i comportamenti alimentari, motivazione del paziente.

I risultati, positivi, che l’applicazione di questi modelli ha dimostrato, ad esempio il Chronic Care Model, sono frutto del paradigma di medicina di iniziativa che ne è alla base e dell’insieme di servizi che li compongono.

Internet of Medical Things

Il monitoraggio con dispositivi connessi dei parametri vitali in forma continuativa è necessario soltanto in un sottoinsieme di pazienti che, per le loro condizioni cliniche, richiedono un controllo puntuale e protratto nel tempo.

In molti casi, la maggioranza, è sufficiente un controllo periodico che può essere svolto con un dispositivo medico stand alone; il paziente può poi comunicare i risultati attraverso un’app o al telefono. In fondo si tratta di pochi numeri, a volte soltanto uno, che davvero semplice digitare in un’app o pronunciare al telefono (a un sistema IVR).

La domanda di fondo è quindi comprendere se e come prevedere questa forma di monitoraggio dei parametri vitali che, malgrado gli sforzi compiuti dai fornitori di queste tecnologie, rimane complessa da effettuare e gestire, specie per i pazienti più anziani.

In altre parole, val sempre la pena di mettere in piedi un sistema IoMT quando si possono ottenere gli stessi risultati in altri modi? Non stiamo, presi dall’entusiasmo per la disponibilità di queste tecnologie, sopravvalutando la loro utilità in termini di costi / benefici?

Non mi sembra di cogliere, nella comunità medica, una riflessione su questo tema. La disponibilità di una tecnologia non implica che, in modo acritico, la si debba utilizzare senza considerare le alternative e il rapporto costi / benefici.

Voi, cosa ne pensate?

4 thoughts on “Telemonitoraggio domiciliare: necessità, opportunità o spreco di risorse?

  1. Angelo Rossi Mori 11 Maggio 2021 / 9:03

    Massimo, il problema è in questa tua frase:

    Quando dici che:
    il telemonitoraggio “di solito” è accompagnato….
    hai applicato un pericoloso cambio di prospettiva.

    Prima si deve definire il Modello di Servizio nel suo complesso, poi si vedono i dettagli, tra cui se e come applicare la tecnologia.

    I flop (anche vistosi, come il Whole System Demonstrator in UK) che nascono dal tuo approccio formano ormai una notevole collezione.
    Sarebbe ora di imparare la lezione.

    • Angelo Rossi Mori 11 Maggio 2021 / 9:06

      Scusa, non avevo copiato la frase:

      … telemonitoraggio che, di solito, è accompagnato ad un insieme di servizi di care management che prevedono lo svolgimento periodico di esami diagnostici, visite di controllo, attività di educazione sugli stili di vita e i comportamenti alimentari, motivazione del paziente.

      • Massimo Mangia 11 Maggio 2021 / 9:37

        Caro Angelo, io mi sono limitato a illustrare la prospettiva che è molto comune, non ciò non vuol dire che la condivida.

  2. seppec 11 Maggio 2021 / 9:45

    Si continuano spendere risorse mentali e materiali per un
    obiettivo che non deve esistere.
    Il controllo della propria salute deve essere fatta in modo
    strumentale e individuale con algoritmi evoluti.
    Tutto il resto è una perdita di tempo.
    https://seppecblog.wordpress.com/

Rispondi