Nella progettazione di un sistema informativo “medicine by design” occorre ampliare il focus sul dato associandovi nuove dimensioni.
I sistemi clinici attuali sono focalizzati sulla introduzione, la memorizzazione e la rappresentazione del dato. Questo è neutro o, al più, suddiviso in categorie, ad esempio diagnosi, parametri vitali, farmaci e così via.
Per realizzare nuove funzioni, in aggiunta a quella tradizionali, occorre compiere un ulteriore passo in avanti e impegnarsi su tre aspetti chiave:
- L’interpretazione del dato;
- La sua correlazione con altri dati, anche di categorie diverse;
- La sua analisi.
Vediamo in dettaglio cosa significa in concreto questa metodologia.
Per interpretare il dato occorre, prima di tutto, conoscerne il significato medico. La pressione arteriosa, ad esempio, non è soltanto una coppia di valori, espressi in mmHg, ma esprime l’intensità della forza con cui il sangue spinge sulle pareti arteriose, divisa per l’area della parete. La pressione è determinata da diversi fattori, tra cui la forza di contrazione del cuore, la gittata sistolica, la frequenza cardiaca, le resistenze periferiche ed altri ancora.
Ciascun dato, in medicina, ha un significato preciso. Progettare un sistema senza conoscere il significato dei dati equivale a realizzare un mero contenitore di informazioni, ossia la trasposizione digitale dei moduli prestampati che in molti ospedali si usano ancora.
I dati devono poi essere correlati ad altri dati, non soltanto ai precedenti, come fanno tutti i sistemi oggi disponibili. È certamente utile vedere l’andamento o trend di un dato ma non basta. L’età e il sesso del paziente, le sue diagnosi, i suoi valori e la terapia sono elementi con cui bisogna correlare i dati per poter procedere al passo successivo: l’analisi.
L’interpretazione dei dati e la loro correlazione determinano, attraverso un processo di analisi basato sulla conoscenza clinica, nuove informazioni e consentono lo sviluppo di funzioni per assistere il medico nel suo lavoro di diagnosi e cura del paziente.
Questo approccio consente di sviluppare funzioni per:
- Rappresentare le informazioni in cruscotti multidimensionali in cui risultino evidenti le correlazioni tra i dati;
- Selezionare o suggerire delle azioni da svolgere, magari restringendo (filtrando) i cataloghi da cui compiere le scelte;
- Evidenziare condizioni di possibili criticità o di rischio;
- Controllare la corretta introduzione di dati;
Sono davvero tanti gli esempi che si possono fare, tra cui:
- Controllare se un farmaco è “adatto” o “compatibile” con il paziente, in funzione dell’età, delle sue condizioni cliniche, etc..
- Segnalare se il paziente è ad esempio a rischio di una complicanza, per esempio la trombosi venosa profonda (DVT) e suggerire le azioni necessarie per ridurre l’insorgenza;
- Ricordare la prescrizione di alcuni esami per il monitoraggio della terapia farmacologica.
In altre parole si tratta di sviluppare della “logica clinica” per “aumentare” la capacità diagnostica e terapeutica del medico, ottenendo tre importanti risultati:
- Aumentare l’efficienza di medici ed infermieri che devono dedicare meno tempo per l’uso del sistema informativo che, prevedendo cosa questi devono fare, è in grado di minimizzare l’interazione con l’interfaccia utente;
- Incrementare l’efficacia e gli outcome clinici, grazie alla maggiore consapevolezza sulle scelte possibili e gli effetti che queste possono avere sulla prognosi del paziente;
- Ridurre il rischio clinico evitando i rischi prevenibili e gli errori medici.
Si tratta di un approccio che capovolge completamente i principi e la modalità con cui si sviluppa un software clinico e che costringe tutti, utenti e tecnici, ad uscire dalla loro “comfort zone” per realizzare una classe di software innovativa.
Il processo, complesso, può naturalmente essere affrontato per gradi, introducendo alcune nuove funzioni, magari mirate per particolari patologie o setting assistenziali, così da provare concretamente quali possano essere i benefici che questo approccio può consentire.
È tempo di iniziare a sviluppare software “medicine by design“!
2 – Fine