I medici, in futuro, eseguiranno le diagnosi come i meccanici?

diagnosi_auto

Due episodi recenti mi hanno fatto porre la domanda.

Gli ultimi annunci di Apple indicano indicano come attraverso l’intelligenza artificiale, i sensori già presenti nei dispositivi indossabili, possano essere utilizzati per monitorare un numero sempre più ampio di segni e sintomi. La ricerca sullo sviluppo di nuovi sensori procede a pieno ritmo e, entro pochi anni, sarà possibile rilevare molti altri parametri vitali.

Pochi giorni fa, mentre ero in macchina in autostrada, il computer di bordo mi ha segnalato il funzionamento irregolare del motore, di cui non mi ero accorto, ed ha limitato la potenza, invitandomi a recarmi presso un’officina per fare eseguire i controlli. Mi sono preoccupato, anche perché la mia amata cabriolet ha qualche anno e parecchi chilometri. Due giorni dopo l’ho portata nella mia officina di fiducia dove un meccanico, dopo aver collegato la centralina elettronica al sistema di diagnosi, mi ha riferito che si è verificato un problema di abbassamento della pressione di alimentazione della benzina che può essere stato determinato da un iniettore.

Grazie ai dati memorizzati ha eseguito una diagnosi e individuato la probabile causa del problema. L’uso di sensori e la diagnosi elettronica non è certo una novità in campo automobilistico e ha trasformato in profondità il modo di lavorare delle officine.

In campo aeronautico, in cui gli aerei sono sistemi molto complessi e, ogni fermo per la manutenzione non programmato, causa problemi logistici (invio ricambi e meccanici sull’aeroporto dove l’aereo è fermo) e una perdita economica, i sensori di bordo inviano oggi i dati, mediante telemetria satellitare, al centro manutenzione della compagnia aerea e al costruttore della cellula e dei motori. Sistemi di analisi predittiva sono in grado di individuare, nella maggioranza dei casi, il deterioramento delle componenti e permettere la loro sostituzione prima che questi si guastino.

Quando sarà possibile fare lo stesso con il corpo umano? I dispositivi indossabili includono i sensori con cui è possibile monitorare i principali parametri vitali, rilevare il modo in cui ci muoviamo, misurare i rischi a cui siamo esposti (stress, rumore, etc..). Sono quindi sia la “centralina“, sia la “sensoristica” (non invasiva) che potremo utilizzare.

Abbiamo però bisogno di “officine” attrezzate e “meccanici” formati a cui rivolgerci quando il nostro dispositivo personale ci suggerirà di farlo o, magari, di essere avvisati quando è il caso di “andare in officina“.

Qualcuno chiama tutto questo “medicina predittiva” e “connected care“; personalmente credo che sia più semplice spiegare questi concetti facendo l’esempio dell’auto, mezzo che è decisamente più familiare alle persone.

 

 

Rispondi