Le proposte del piano Colao per la sanità digitale

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Tra le 102 iniziative suggerite dal comitato di esperti, una riguarda la digitalizzazione della sanità, mentre altre toccano temi complementari, come il monitoraggio del SSN, gli acquisti, la formazione.

La scheda 73 suggerisce la definizione di un piano di Digital Health nazionale che permetta di sviluppare un ecosistema per connettere tutti gli attori e rendere disponibili i dati sanitari agli operatori autorizzati, così da realizzare un modello di cure integrate.

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La scheda inquadra il contesto attuale sottolineando la necessità di applicare la telemedicina non soltanto per il Covid 19 e auspica un disegno della sanità secondo i paradigmi della “health-in-all” (visione olistica del cittadino, connessione tra tutti i dati sanitari, sociali ed ambientali, value based healthcare).

La scheda suggerisce una revisione organica dei processi sanitari in un’ottica di sanità integrata e personalizzata composta da:

  • digitalizzazione e accesso da remoto a tutti gli asset sanitari del paziente;
  • televisita;
  • teleconsulto;
  • gestione amministrativa e pagamenti elettronici;
  • telemonitoraggio / IoT;
  • condivisione dei dati anonimizzati o pseudo-anonimizzati ai fini di ricerca

Infine la scheda indica i passi necessari per attuare questa trasformazione digitale:

  • Superare il Fascicolo Sanitario Elettronico convergendo verso il “Digital Twin”, ovvero la rappresentazione virtuale del cittadino con integrazione di tutti i suoi dati, dalla genomica ai dati clinici alla sensistica con viste differenziate per tipologia di utente;
  • Avviare una revisione dei processi dal punto di vista normativo, anche nell’ottica dell’inserimento di nuove tecnologie, definendo regole chiare per la condivisione dei dati tra tutti i soggetti della filiera;
  • Definire un’architettura, sviluppare e adottare una piattaforma abilitante per questo ecosistema, valutando le problematiche di integrazione con i sistemi esistenti a livello regionale.

Sono davvero tanti i commenti che si possono esprimere sul contenuto e la forma di questa scheda che, sono certo, non mancheranno. Anche se si tratta solamente di spunti, non so da chi individuati e descritti, si nota un’impostazione molto tecnologico-centrica che delinea uno scenario evolutivo della sanità guidato dalle tecnologie che, a mio modesto avviso, sono strumentali o abilitanti alla realizzazione di nuovi modelli di cure e di assistenza e non viceversa.

Tra le 102 iniziative ce ne sono altre interessanti o pertinenti il nostro mondo:

  • l’e-procurement (62);
  • il piano di digitalizzazione della PA (64);
  • il progetto cloud PA (65);
  • un piano di competenze per il procurement ICT (67);
  • il monitoraggio del sistema sanitario nazionale (74)

Quest’ultima scheda indica le criticità del contesto attuale che, a causa di un’elevata frammentazione delle procedure di raccolta dati, molte delle quali ancora basate su moduli cartacei (oltre 600.000 l’anno), determinano tempi lunghi e poca sinergia tra i diversi enti.

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La scheda suggerisce lo sviluppo di un sistema di “early warning” basato sull’infrastruttura di Tessera Sanitaria integrato con le infrastrutture di altre amministrazioni, attraverso i seguenti passi:

  • Informatizzazione della rilevazione delle cause di morte;
  • Interoperabilità delle banche dati originali sanitarie già esistenti (prescrizioni mediche, uso dei farmaci, comunicazioni di malattia all’INPS);
  • Condivisione dei dati sui ricoveri ospedalieri;

La raccolta dei dati dovrebbe avvenire con ampie garanzie in materia di privacy e sarebbe gestita da SOGEI.

I dati raccolti sarebbero un supporto al piano di digital-health e in generale alla gestione in remoto di diversi servizi sanitari.

Tra le iniziative indicate ci sono infine alcune di esse che, a mio giudizio, sono particolarmente utili per un progetto di rinnovamento della PA, come ad esempio il rafforzamento della formazione del middle management pubblico (71) e la formazione continua della PA (69).

Che dire dunque di questo documento? Rilevo, con piacere, che trovo presenti alcune idee che ho più volte espresso su questo blog, come ad esempio la necessità di andare oltre il Fascicolo Sanitario Elettronico, la realizzazione di un sistema di “early warning“, la spinta verso la telemedicina.

La digitalizzazione però deve nascere da una visione olistica e clinica della sanità, da obiettivi chiari e condivisi che devono guidare e indirizzare gli interventi da attuare. I dati devono scaturire da una revisione dei processi, non possono essere l’obiettivo della digitalizzazione. I processi derivano a loro volta dai modelli che si vogliono impostare, con tutti gli aspetti da considerare: organizzazione; normative; risorse umane, strumenti.

Mi auguro che su un tema così importante ci sia modo, per una volta, di avviare un processo condiviso e partecipativo di co-progettazione della sanità di domani che coinvolga tutti i principali attori.

 

 

One thought on “Le proposte del piano Colao per la sanità digitale

  1. Stefano Carboni 9 Giugno 2020 / 7:50

    … il problema sta tutto nei “particolari”.
    Se poi la “politica” (o forse la burocrazia, non avendo direttive chiare su come procurarsi i soldi) traduce i piani in mere enunciazioni senza nessuna concreta operatività perché afferma (art.13 del decreto Rilancio) che le pubbliche amministrazioni (nel caso specifico l’ISTAT) “…fa fronte alle attività di cui al presente articolo con le risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente“ … si capisce come mai il Paese resta sempre indietro nonostante tutti i proclami 🙁

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