Quando innovazione non fa rima con trasparenza. Tutte le cose che non sappiamo delle call per la lotta al Coronavirus.
Innova per l’Italia è un’iniziativa dei ministeri per l’innovazione e la digitalizzazione, sviluppo economico e università e ricerca per raccogliere progetti per la lotta al Coronavirus.
Sono state formulate due call con diverse tempistiche. La prima si è articolata in tre ambiti:
- dispositivi di protezione individuale e produzione di respiratori per il trattamento delle sindromi respiratorie;
- kit o tecnologie innovative per la diagnosi del Covid-19;
- tecnologie e strumenti che consentano o facilitino il monitoraggio, la prevenzione, il trattamento e il controllo del Covid-19.
Questa call si è conclusa il 17 aprile.
La seconda è stata una fast call articolata in due ambiti:
- telemedicina, ossia app e soluzioni tecniche di teleassistenza per pazienti a domicilio, sia per patologie legate a COVID-19, sia per altre patologie, anche di carattere cronico.
- data analisys, ossia tecnologie e soluzioni per il tracciamento continuo, l’alerting e il controllo tempestivo del livello di esposizione al rischio delle persone e conseguentemente dell’evoluzione dell’epidemia sul territorio.
Questa fast call (appena due giorni) si è conclusa il 26 marzo.
Per esaminare le proposte è stata costituita una task force di ben 74 esperti divisi in otto sottogruppi.
Sappiamo, da notizie ufficiali, che sono state presentate per la prima call 2315 proposte, che 100 aziende sono state già considerate per l’incentivo e 12 lo hanno già ottenuto. La maggior parte delle proposte, 1642, riguardano le tecnologie di monitoraggio e prevenzione, 483 la riconversione e innovazione industriale e 190 la diagnosi del virus.
Della seconda call sappiamo che sono state presentate 504 proposte per la telemedicina, 319 per il monitoraggio e il tracciamento. Tra queste sappiamo che il governo ha scelto la proposta Immuni di Bending Spoons.
Non sappiamo, invece:
- Chi sono stati i partecipanti
- Quali criteri di inclusione / esclusione sono stati adottati per la valutazione delle proposte (ad eccezione di quanto pubblicato sul sito)
- Quali criteri di valutazione sono stati adottati dagli esperti
- Quali sono i punteggi che le proposte hanno ricevuto
- Quali sono i prescelti (a parte qualche indiscrezione anche di questo blog)
Rispetto all’iter di una gara pubblica, dove le regole e i criteri sono contenute nel disciplinare di gara e nel capitolato tecnico, gli atti sono pubblici e si conoscono i punteggi e i vincitori, le call sono state, fino ad ora, molto meno trasparenti.
Va bene l’emergenza e la necessità di fare in fretta ma questa assenza di notizie suscita nelle tante aziende che hanno partecipato sentimenti di sospetto, delusione e rabbia.
È naturale che nella competizione si possa vincere o perdere ma è indispensabile giocare con regole chiare e avere visibilità sui risultati, anche per confrontarsi con i concorrenti e poter crescere imparando dagli altri.