In Europa l’Italia è l’unico paese, insieme al Portogallo, ad utilizzare ancora la nona edizione della classificazione internazionale delle malattie, traumi e cause di morte (ICD) nella versione CM (ICD-9-CM), pubblicata nel 1979. Tutti gli altri paesi adoperano ICD 10 CM.
Questa codifica è utilizzata non soltanto nei sistemi ospedalieri ADT ma ha trovato applicazione nelle cartelle cliniche elettroniche, sia ospedaliere, sia della medicina di famiglia e in numerosi altri software.
I vantaggi di ICD 10 CM rispetto all’edizione precedente sono molteplici e, in sintesi, possono così essere riassunti:
- Aggiornamento. La versione di ICD 9 CM attualmente in uso in Italia è l’edizione del 2007. Poiché ICD 9 CM è ormai in uso in pochi paesi, non è oggetto di frequenti aggiornamenti.
- Maggiore numero di codici di diagnosi. ICD 10 CM possiede 68.000 codici contro i 13.000 di ICD-9 CM e permette quindi di specificare meglio le patologie.
- Maggior numero di codici di procedure. ICD 10 CM possiede 72.000 codici contro i 3.800 di ICD-9 CM e permette quindi di specificare meglio le procedure.
- Maggiore precisione. ICD 10 CM considera l’eziologia, la sede anatomica, la severità del problema e fornisce ulteriori dettagli clinici.
- Sintomi, segni e valori anomali di laboratorio. ICD 10 CM possiede un intero capitolo (18) su queste indicazioni (R00 – R99).
- Determinanti di salute. Il capitolo 21 di ICD 10 CM è dedicato ai fattori che influenzano la salute.
- Motivi del contatto. Sempre il capitolo 21 contiene inoltre le ragioni che determinano i contatti con le strutture di salute.
- Migliore integrazione con i CDSS. La maggiore precisione diagnostica consente di utilizzare con più efficacia i Clinical Decision Support System e, in generale, altri sistemi di sanità elettronica.
- Espandibilità. Rispetto a quaranta anni fa, quando è nato ICD 9 CM, sono cambiate molte cose e ci sono nuove tecnologie. ICD 9 CM, a differenza di ICD 10 CM, non può essere ulterioremente espanso.
- Epidemiologia e ricerca medica. È facilmente comprensibile come l’uso di ICD 10 CM consenta, a livello epidemiologico e di ricerca medica, una profondità di analisi e misurazione infinitamente maggiore di quella attualmente possibile con ICD 9 CM.
L’aspetto paradossale è che la versione italiana di ICD-10 esiste ed è anche aggiornata al 2016 ma non è utilizzata in attesa che il Ministero della Salute decida di aggiornare l’intero processo di compilazione della SDO da cui poi, a cascata, si potrebbe estendere a tutti gli altri ambiti dove la codifica è impiegata.
Quanto dovremo ancora aspettare per adottare, finalmente, questo nuovo sistema di codifica?