Salvo rare eccezioni la progettazione e lo sviluppo dei sistemi clinici è svolto da tecnici informatici, a volte affiancati da esperti di user experience. È ora di cambiare metodo.
Malgrado gli sforzi che i designer delle aziende IT compiono per progettare prodotti e servizi pensando all’utente, i risultati sono generalmente mediocri. La conoscenza del dominio applicativo da parte dei tecnici è infatti limitata e mediata dalla loro interazione con gli utenti.
Scoprire i bisogni e i desideri dell’utente target, imparando cosa apprezzano e pensare come rispondere al meglio a questi bisogni è complesso e difficile anche perché, con problemi e in situazioni complesse, l’utente potrebbe non sapere esattamente cosa vuole. Quello che gli utenti dicono potrebbe non corrispondere completamente a quello che fanno nella realtà. Ci possono essere infatti dei desideri nascosti, sentimenti latenti e la loro esperienza professionale.
Per superare questi problemi è necessario adottare il co-design o, in italiano, la co-creazione, una pratica di creatività collaborativa, che viene avviata dalle aziende per consentire l’innovazione e creare valore con, piuttosto che semplicemente per i loro clienti. Definito dal Prof. Thorsten e dai suoi colleghi del gruppo di ricerca e consulenza di Londra, il concetto ha avuto origine dall’economia e in breve tempo si è esteso ai designer.
Molte aziende hanno adottato questa pratica. Un esempio è NIKE BY YOU, il sito web di Nike che permette alle persone di personalizzare le proprie scarpe, ad esempio, scegliendo colori e dettagli.
La co-creazione presenta diversi vantaggi:
- Coinvolgendo gli utenti reali nel nostro processo creativo, impariamo fin dall’inizio del processo se l’idea o il prodotto avrà successo con gli utenti.
- Aiuta a scoprire i veri bisogni e desideri degli utenti.
- Di conseguenza, può ridurre i costi e i rischi per l’azienda.
- Può ridurre il tempo necessario per la ricerca, lo sviluppo e la selezione delle idee.
- I consumatori traggono vantaggio da una maggiore personalizzazione e valore grazie ai processi di co-creazione.
- Rappresenta un vantaggio competitivo trasformando le conoscenze acquisite dagli utenti in progresso e miglioramento dei prodotti/servizi ed eventualmente delle esperienze degli utenti.
- La co-creazione consentirà la creatività a livello individuale e di gruppo e potenzialmente consentirà lo sviluppo delle conoscenze dei clienti e il trasferimento di conoscenze all’interno dell’organizzazione.
- Soprattutto, la co-creazione ha il vantaggio di avvicinare il ricercatore e il progettista ai loro utenti.
Coinvolgere poi i clienti nel processo di innovazione aumenta il loro impegno nel progetto, genera un ampio sostegno da parte loro in quanto coinvolti nel processo e consente una migliore comunicazione e interazione con loro.
Naturalmente per far partecipare gli utenti alla progettazione è necessario dotarli di strumenti adeguati per consentire loro di esprimersi. Ci sono piattaforme e tools che supportano questo processo che può essere spesso asincrono (medici ed infermieri sono molto impegnati e non è facile coinvolgerli durante il loro orario di lavoro).
Se vogliamo migliorare in modo significativo la qualità e l’user experience dei sistemi clinici dobbiamo coinvolgere attivamente gli utenti nella creazione del software. Solo così riusciremo a sviluppare una nuova generazione di software in grado di rispondere ai reali bisogni degli utenti.