Presentati i risultati dell’Apple Heart Study: l’algoritmo per rilevare la fibrillazione atriale funziona

Questo fine settimana i ricercatori di Stanford Medicine hanno presentato al meeting annuale dell’American College of Cardiology i risultati dell’Apple Heart Study, una ricerca per valutare le prestazioni del sensore di frequenza cardiaca dell’Apple Watch e di un algoritmo per rilevare potenziali aritmie.

Allo studio, lanciato nel 2017 e finanziato da Apple, hanno partecipato 419.297 proprietari di Apple Watch e Iphone. 2.161 di questi (circa lo 0,5%) hanno ricevuto una notifica di aritmia. Questi avvisi si sono verificati meno frequentemente tra i partecipanti al di sotto dei 40 anni (tasso di allerta dello 0,16%) e più frequentemente tra quelli di età superiore ai 65 anni (tasso di allerta superiore al 3%).

Lo studio prevedeva che, nel caso in cui un paziente avesse ricevuto una notifica di sospetta aritmia, veniva invitato a sottoporsi ad un consulto in remoto con American Well, un fornitore di servizi di telemedicina. Questo, a seguito del colloquio, stabiliva se inviare o meno al partecipante un kit di monitoraggio ECG di BioTelemetry. Sono stati inviati 658 kit e restituiti 450.

Confrontando le letture simultanee di Apple Watch e del kit ECG su questi 450 utenti, i ricercatori hanno trovato un valore predittivo positivo del 71% (lettura positiva del tachigramma) per l’algoritmo. Nell’84% di questi casi, gli utenti che hanno ricevuto una notifica erano anche affetti da fibrillazione atriale al momento dell’allarme. Inoltre, nel 34% dei partecipanti la cui notifica iniziale ha determinato la consegna di un kit ECG, è stata successivamente diagnosticata la fibrillazione atriale.

Questo valore, che può sembrare basso, non lo è perché la fibrillazione atriale, soprattutto nelle prime fasi della malattia, può andare e venire, quindi non essere scoperta nel successivo monitoraggio tramite ECG. In altre parole il risultato non significa che il 66 per cento degli utenti non avesse questa patologia ma che questa non era presente durante l’ECG.

Da notare che l’Apple Heart Study non ha raggiunto i suoi obiettivi di arruolamento di 500.000 partecipanti totali e 75.000 di 65 anni o più; è inoltre basato su dati utente autodichiarati e non ha incluso il confronto con una popolazione di controllo.

Questo è solo il primo studio sul tema. L’Università del Michigan ha annunciato la scorsa settimana che realizzerà uno studio triennale sull’uso di Apple Watch nella raccolta di dati predittivi sulla salute. Apple ha poi altri accordi di collaborazione, ad esempio quello con Johnson & Johnson con cui parteciperà ad un trial clinico randomizzato e controllato.

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