Il National Health Service inglese ha incaricato il cardiologo e ricercatore Eric Topol di scrivere un rapporto su come le tecnologie all’avanguardia come la genomica, l’IA e la robotica cambieranno la medicina e come preparare il personale sanitario per sfruttare queste potenzialità.
“Siamo in un momento unico nella storia della medicina, con la convergenza di genomica, biosensori, cartella clinica elettronica e applicazioni per smartphone, il tutto sovrapposto a un’infrastruttura digitale, con un’intelligenza artificiale per dare un senso all’enorme quantità di dati creati“, scrive Topol nell’introduzione del rapporto che potete scaricare qui.
Il rapporto esamina l’impatto che le dieci principali nuove tecnologie avranno sulla medicina, quanto e quando queste riguarderanno il personale sanitario, come illustra la figura sottostante.

Il rapporto evidenzia l’importanza di disporre di adeguate competenze, da parte del personale sanitario e dei medici, che dovranno essere formati per comprendere le questioni relative alla validità e all’accuratezza dei dati, poiché l’uso di tali dati guida un processo decisionale clinico più rigoroso. Il rapporto cita lo sviluppo professionale continuo accreditato e la formazione continua come elementi centrali per aiutare a valutare le tecnologie emergenti.
Un’esigenza chiave dell’industria sarà quella dei bioinformatici clinici e il rapporto raccomanda un maggiore supporto per questo specifico percorso professionale. Altri miglioramenti educativi includono l’educazione generale all’alfabetizzazione genomica e all’analisi dei dati come parte della formazione di base per gli operatori sanitari e nel curriculum sanitario universitario.
Considerazioni normative sono inoltre necessarie per creare quadri di riferimento per l’utilizzo dei dati genomici in modo da proteggere la riservatezza dei pazienti e fornire garanzie evidence based per la sicurezza delle tecnologie emergenti.
L’input dei pazienti è fondamentale anche per aiutare a sviluppare tecnologie basate sull’IA che si adattino alle loro esigenze e alle loro preferenze. Il rapporto raccomanda di sviluppare e rendere disponibile nel prossimo decennio una “cartella clinica e assistenza sanitaria pienamente integrata, digitalizzata e accessibile a distanza“.
La relazione ha ripetutamente sottolineato la necessità di prepararsi per un futuro che si avvicina rapidamente.
“La sfida più grande è il cambiamento culturale nell’apprendimento e nell’innovazione, con la volontà di abbracciare la tecnologia per il miglioramento dell’intero sistema“, si legge nella relazione.
“Riconoscendo che ci sarà uno sfasamento di cinque o sette anni per la piena adozione, c’è ora una finestra di opportunità per rafforzare l’infrastruttura, a riqualificare la forza lavoro e catalizzare la trasformazione. Non c’è tempo da perdere“.
Il rapporto è davvero interessante e vi consiglio di leggerlo. Personalmente credo che sia davvero necessario pensare, tutti insieme, a come preparare il futuro della medicina. L’innovazione tecnologica non aspetta e, se non vogliamo subirla restando sulla difensiva, dobbiamo ragionare sui percorsi professionali di medici, infermieri e tecnici.