
La gara di sanità digitale 4 di Consip fissa un costo della CCE per ricovero e per accesso ambulatoriale.
A differenza della gara uno, la seconda edizione della gara include i costi del servizio di Cartella Clinica Elettronica come Software as a Service sia quando impiegata per i ricoveri ospedalieri, sia per le prestazioni ambulatoriali.
I partecipanti alla gara dovranno esprimere un importo, al ribasso, dei valori espressi nel capitolato che vanno dai 14,20 ai 15 euro per ricovero, dai 0,50 ai 0,70 euro per accesso ambulatoriale (in funzione di scaglioni d’uso). Il canone annuo viene quindi determinato con una logica “pay per use” moltiplicando la tariffa per il numero di ricoveri / accessi. Considerando che in Italia, dati ISTAT, si producono in media circa 30 ricoveri ordinari per posto letto si ottiene un costo per posto letto tra i 426 e i 450 euro / anno.
Il canone include, come anche ribadito dai chiarimenti pubblicati:
- Installazione della soluzione in ambiente cloud
- Assessment delle soluzioni in uso, analisi della struttura organizzativa
- Configurazione, personalizzazione delle schede e referti
- Integrazione con i sistemi basilari (anagrafe paziente, ADT, order Entry, CUP, FSE, …)
- Rispetto degli standard internazionali o specifiche regionali / nazionali
I costi iniziali (installazione, analisi, configurazione, realizzazione delle integrazioni) rientrano quindi nel canone annuo e dovranno essere ammortizzati negli anni successivi. Bisogna osservare che in questo modo il rischio sulle tempistiche e i tempi di configurazione e parametrizzazione del software rimane completamente a carico del fornitore che non si vedrà remunerate queste attività a giornate / uomo come di norma avviene in questi progetti (tranne i casi in cui nella gara è fissato un forfait a cui però spesso viene associato un monte giornate). Sono invece valorizzate a parte le attività di sviluppo ex-novo, di evoluzione di applicazioni software, configurazione e personalizzazione di soluzioni di terze parti, la manutenzione, la conduzione applicativa e la conduzione tecnica per i servizi infrastrutturali.
I valori espressi nel capitolato sembrano, ma magari sbaglio, piuttosto bassi. Per fare un confronto con l’appalto specifico per la CCE della Lombardia, il costo medio per posto letto (calcolando il pilota, il deployment e la manutenzione) era di 885 euro / anno / posto letto. Nel caso del Friuli (riferimento ASL Friuli Ovest) il valore era di 590 euro. Su questi valori in fase di gara sono stati poi effettuati dei ribassi.
La stessa filosofia è stata adottata anche per il RIS – PACS. Non c’ invece alcuna indicazione per l’ADT, l’Order Entry o gli altri sistemi ospedalieri (che nei chiarimenti è stato indicato possono essere inclusi come il PS o le sale operatorie).
I valori indicati sono ben lontani da quelli in uso nel Nord Europa per non parlare poi di quelli degli Stati Uniti. Riusciremo, in Italia, ad essere virtuosi e a fare bene con poco? O rischiamo di avere soluzioni di poco valore? Ai posteri l’ardua sentenza.
E voi, cosa ne pensate?
Vero,
ma rimane il tema della “licenza d’uso” che non è compresa nel canone
e potrebbe (dovrebbe) essere acquisita tramite i servizi accessori
No: il modello pay-per-use “dovrebbe” essere omni comprensivo. Acquisto un servizio non un prodotto. Quindi il fornitore si fa carico dei costi di implementazione, manutenzione e licenza, che ribalta e spalma sul costo di servizio.
Non posso avere, come certi furboni che ho visto, il Software as a service e pagare licenze, manutenzioni o costi server!