Realizzazione e gestione della piattaforma nazionale di telemedicina (parte quinta)

Terminiamo la nostra analisi descrivendo le regole del gioco sul Partenariato Pubblico Privato di questa importante infrastruttura digitale.

La realizzazione e la gestione della piattaforma nazionale di telemedicina saranno svolte attraverso un Partenariato Pubblico Privato (PPP) che l’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (Agenas) ha sollecitato mediante una manifestazione di interesse nei giorni scorsi.

Cosa è un PPP

Prima di entrare nel merito del bando, di cui abbiamo esaminato negli articoli precedenti i principali aspetti tecnologici, penso sia utile approfondire cosa è e come funziona un PPP.

Nella definizione di PPP rientrano diversi modelli di cooperazione tra il settore pubblico e privato che vengono di norma impiegati quando il settore pubblico intende realizzare un progetto di un’opera pubblica o di pubblica utilità affidandone la realizzazione, la gestione e il finanziamento a un soggetto privato che prende il nome di Operatore Economico (OE).

Gli elementi che caratterizzano un PPP e lo differenziano da un gara di appalto convenzionale sono:

  • La partecipazione attiva del privato in tutte le fasi della realizzazione dell’infrastruttura e dell’erogazione dei relativi servizi;
  • la durata del contratto, media-lunga, determinata in funzione dell’ammortamento dell’investimento o delle modalità di finanziamento;
  • il finanziamento, tutto o in parte a carico del privato;
  • l’analisi costi-benefici (value for money), dove i primi includono sia la realizzazione dell’infrastruttura che la sua gestione;
  • l’allocazione dei rischi, che devono essere in capo al privato;
  • l’equilibrio economico-finanziario, la capacità di creare valore nell’arco dell’efficacia del contratto e di generare un livello di redditività adeguato al capitale investito, nonché la sostenibilità finanziaria, ossia la capacità del progetto di generare dei flussi monetari sufficienti a garantire il rimborso dei finanziamenti. Qualora il progetto non generi flussi di cassa sufficienti, è possibile raggiungere l’equilibrio economico-finanziario con la contribuzione pubblica.

In generale si possono realizzare con questa modalità sia progetti che abbiano una capacità intrinseca di generare reddito, definite “opere calde”, sia che richiedono una componente di contribuzione pubblica – “opere tiepide”, sia infine progetti realizzati per conto della pubblica amministrazione che non prevedono ricavi diretti – opere fredde, ad esempio un ospedale.

Infine un PPP può prevedere diverse tipologie di contratti come, ad esempio, finanza di progetto, concessione di costruzione e gestione, concessione di servizi, locazione finanziaria, contratto di disponibilità o di efficientamento energetico.

Il PPP della telemedicina

Riguarda la concessione, per otto anni, della piattaforma nazionale di telemedicina che l’Operatore Economico dovrà realizzare entro novembre 2023 e poi gestire sino alla fine del contratto quando la proprietà dell’infrastruttura sarà trasferita ad Agenas.

Per la realizzazione dell’infrastruttura è previsto un contributo pubblico, a fondo perduto, sino al 49% del valore. La struttura dei ricavi prevede, per i primi due anni di gestione, il pagamento da parte di Agenas di un canone di avvio e di consolidamento. A partire dal terzo anno è invece previsto un canone di disponibilità che potrà essere parametrato all’utilizzo della piattaforma. A questi ricavi l’OE potrà aggiungerne di ulteriori purché non a carico del Servizio Sanitario Nazionale e Regionale, In questo caso il concessionario dovrà riconoscere ad Agenas una retrocessione parziale di questi proventi secondo un meccanismo di revenue sharing.

Come previsto dalla formula del PPP, in particolare dalle regole che trasferiscono il rischio al soggetto privato, i canoni saranno soggetti ad applicazione di penali e decurtazioni, in funzione dei livelli di performance. Questo aspetto è particolarmente critico; a differenza delle gare di appalto, dove le penali non possono superare il 10% del valore complessivo, nei PPP non esiste questo limite.

È infine previsto, qualora una regione decida di ricorrere in sussidiarietà ai verticali regionali della piattaforma, un listino prezzi con cui l’OE tarifferà questi servizi.

Agenas si riserva la facoltà di risolvere il contratto nel corso del 2026 a fine PNRR. In questo caso spetterà all’OE concessionario solo ed esclusivamente il valore non ammortizzato dell’investimento e dei costi di rottura del finanziamento. Questo aspetto è particolarmente rilevante e obbligherà i concorrenti ad un’attenta valutazione dei piani del progetto.

Le risorse disponibili a valere sul PNRR (M6C1, sub-investimento 1.2.3) per la copertura del contributo a fondo perduto (prezzo) e per il pagamento dei canoni di avvio e consolidamento della Piattaforma ammontano ad un massimo di 200 milioni di euro.

La selezione

La valutazione delle proposte, che dovranno pervenire entro il 18 maggio 2022, sarà svolta da un gruppo di lavoro multidisciplinare coordinato da Agenas.

Le proposte dovranno contenere un progetto di fattibilità, una bozza di convenzione, il piano economico-finanziario asseverato da un soggetto qualificato e la descrizione delle caratteristiche del servizio e della gestione. Il piano economico-finanziario dovrà comprendere l’importo delle spese sostenute per la predisposizione della Proposta, comprensivo anche dei diritti sulle opere dell’ingegno (in caso di esercizio della clausola di prelazione).

Sono stati previsti sette criteri di valutazione:

  1. Interoperabilità e integrazione, con massimo 20 punti
  2. Sicurezza informatica, con massimo 20 punti
  3. Coerenza con le altre progettualità nazionali (soprattutto FSE), con massimo 15 punti
  4. Flessibilità, affidabilità, robustezza, con massimo 15 punti
  5. Scelte tecnologiche per ridurre il rischio di lock-in, con massimo 10 punti
  6. Efficacia del modello organizzativo, con massimo 10 punti
  7. Governo del rischio di disponibilità (incluso penali), con massimo 10 punti.

Una gara complicata, per pochi

Avendo partecipato, come consulente tecnico, a quattro PPP di sanità digitale, posso affermare che la gara è a mio giudizio complessa e sfidante. Bisogna riuscire a trovare il giusto equilibrio tra gli investimenti necessari, i costi di gestione e la sostenibilità finanziaria, in un contesto che è nuovo per tutti.

Anche per questa ragione è ragionevole pensare che parteciperanno pochi raggruppamenti di medie – grandi imprese che si avvaleranno di consulenti legali, tecnici ed economici nella elaborazione della proposta.

Il fattore rischio, insito nel PPP, rappresenta poi una possibile incognita che potrebbe erodere o addirittura annullare i guadagni per l’Operatore Economico. C’è poi l’aspetto della risposta del mercato che è difficile da stimare e che potrebbe condizionare l’ammontare dei ricavi.

Sarà sicuramente una gara interessante.

Se sei interessato agli articoli precedenti li puoi trovare qui.

5 – Fine

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