
La stima è basata moltiplicando il numero di pagine della modulistica vaccinale per le somministrazioni effettuate.
Negli anni ottanta, con l’avvento dell’office automation, era opinione comune che l’ufficio del futuro (in senso lato) sarebbe stato “senza carta”.
Questo ricordo mi è tornato in mente ieri quando ho ricevuto la terza dose del vaccino Covid-19. Avevo prenotato l’appuntamento tramite il sistema regionale che devo dire funziona davvero bene e scaricato la modulistica da compilare in formato PDF. Due giorni prima della data ho ricevuto un reminder via SMS e un link da parte della mia ASL, la Roma 6, per compilare online il questionario anamnestico in alternativa alla compilazione a penna dei moduli cartacei.
Ho scelto la prima opzione e ho quindi richiamato la pagina web per inserire i miei dati. Semplice e ben fatta, in meno di un minuto ho completato l’operazione. Brava ASL Roma 6 e merito al suo responsabile dei sistemi informativi che ha messo in opera questa soluzione.
Ieri mi sono recato presso l’ospedale di Velletri per la somministrazione dove ho trovato però una bella fila, circa trenta persone in attesa, malgrado la differenziazione degli orari. Mentre aspettavo mi sono guardato intorno e ho notato come fossi l’unico che non avesse in mano i fogli, avendo provveduto online.
Sono rimasto sorpreso anche perché nella fila c’erano diverse persone giovani o comunque abituati all’uso del digitale. Per passare il tempo mi sono messo a calcolare quanti fogli occorrano per ogni somministrazione, tra questionario anamnestico e moduli stampati per l’esecuzione della vaccinazione (10 in media). Ecco come ho calcolato il valore indicato nel titolo (che è una stima, un’approssimazione).
Questa cosa mi ha anche spinto a riflettere sul rapporto con il digitale che le persone hanno. È evidente che questo sia di tipo opportunistico, ossia si adopera il digitale quando questo offre funzioni o utilità che la carta non può offrire. Nel caso del questionario vaccinale le persone preferiscono, almeno nel mio piccolo campione, stampare i fogli, compilarli a mano e portarli con sé.
Credo che in questa scelta influiscano vari fattori: la sicurezza e l’ufficialità di un modulo cartaceo rispetto ad un’operazione online; l’abitudine a riempire moduli; la naturalezza nello scrivere su carta.
È un aspetto che deve farci riflettere quando progettiamo servizi per i cittadini e che deve spingerci a creare valore se vogliamo che questi siano poi effettivamente utilizzati.