L’app del NHS avrebbe evitato 600.000 contagi in UK

La stima è stata fornita dal Department for Health and Social Care (DHSC) che ha comunicato che l’app NHS COVID-19 ha avvisato oltre 1,7 milioni di utenti di una potenziale esposizione al virus dal suo rilascio a settembre.

L’app, che ha avuto un avvio piuttosto travagliato, con una serie di problemi tra cui l’invio di “avvisi fantasma” e un bug di mancato invio degli avvisi di auto-isolamento, è stata scaricata 21,63 milioni di volte, pari ad una copertura del 56% della popolazione dai 16 anni in su con uno smartphone.

Una ricerca condotta dagli scienziati dell’Alan Turing Institute e dell’Università di Oxford mostra che ogni 1% di aumento degli utenti dell’app può determinare una riduzione del 2,3% dei casi. Gli stessi ricercatori hanno inoltre stimato, trovando un legame causale tra l’uso dell’app e la riduzione del numero di casi, che l’app NHS COVID-19 ha impedito 600.000 casi dal suo lancio.

L’app, oltre alla funzione di contact tracing, possiede diverse altre funzioni:

  • consente, attraverso la lettura dei codici QR di fare il check-in in luoghi come bar e ristoranti e di essere avvisato se si è stati un locale dove si sono avute infezioni da coronavirus;
  • permette di conoscere il livello di rischio di coronavirus nel proprio distretto;
  • controllare i propri sintomi tramite il symptom checker. I sintomi del Coronavirus sono stati segnalati nell’app oltre 1,4 milioni di volte in Inghilterra e Galles dal 24 settembre.
  • prenotare un test diagnostico;
  • gestire il conto alla rovescia per il periodo di auto-isolamento e accedere ai consigli su come affrontare questo periodo.

L’app è disponibile, oltre che in inglese, anche in gallese, arabo (standard moderno), bengalese, cinese (semplificato), gujarati, polacco, punjabi (scrittura Gurmukhi), rumeno, somalo, turco e urdu.

L’app può essere utilizzata oltre i confini del Regno Unito in Inghilterra, Galles, Scozia, Irlanda del Nord, Jersey e Gibilterra, rilevando gli utenti di altre app di tracciamento, avvisandoli se sono stati in contatto con il coronavirus.

L’app ha il marchio CE come dispositivo medico di classe I nel Regno Unito ed è stata sviluppata in conformità alla Direttiva della Commissione Europea 93/42/CEE per i dispositivi di classe I. 

Confrontando i dati dell’app del NHS con Immuni, si nota come la prima abbia il doppio dei download della seconda e che, soprattuto, il numero di notifiche sia completamente differente (1,7 milioni contro 87.294). 

L’app inglese possiede molte funzioni utili a differenza di quella italiana che svolge solo funzione di contact tracing. 

Ritengo che sarebbe utile riflettere attentamente sulle due esperienze per comprendere, nel caso italiano, cosa non ha funzionato e perché. Imparare dagli errori è fondamentale per migliorare.

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