Molte regioni stanno ricevendo in questi giorni numerose revoche al consenso per l’alimentazione del Fascicolo Sanitario Elettronico.
Tutto nasce da un’errata interpretazione di una norma del Decreto Rilancio, poi convertita in legge nel luglio dello scorso anno, che è diventata virale sui social e alcuni siti internet.
La norma ha abrogato la necessità di ottenere il consenso da parte dei cittadini per alimentare il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE). Alcune persone hanno fatto circolare la notizia, con titoli allarmistici, di una presunta «Schedatura Sanitaria» e un abuso verso la privacy dei cittadini da parte del Governo.
Secondo costoro la norma consentirebbe a «tutti gli esercenti delle professioni sanitarie» di accedere alle informazioni sanitarie dei cittadini e che ci sia inoltre l’intenzione di «classificare la popolazione anche in base alla propria storia vaccinale». Per questo motivo invitano a negare il consenso entro l’11 gennaio 2021.
Tra gli autori di questa fake news c’è l’avvocato Edoardo Polacco che in una diretta Facebook ha illustrato che, in conseguenza di questa norma, “centinaia di migliaia di persone potranno accedere alle nostre riservatissime notizie sanitarie” e ha spiegato come cancellare il proprio consenso, ossia attraverso un modulo da inviare “all’autorità regionale e al Garante della Privacy al fine di veder eliminato il nostro nome da un elenco con dei dati sensibili di cui non vogliamo far sapere nulla a centinaia di migliaia di esercenti delle professioni sanitarie. Badate bene, non professione medica, professioni sanitarie in genere“.
La bufala è poi stata ripresa da EuropeanConsumers, un’associazione di difesa dei consumatori, che in un post del loro sito dichiarano che “Non è un caso che questa nuova forma di schedatura di massa si sviluppi durante un tragico periodo storico caratterizzato dalla sottrazione di diritti civili individuali e collettivi, con la scusa di un’epidemia enormemente amplificata tramite falsificazione dei dati medici e bombardamento terroristico della popolazione mediante evidenti psico-programmazioni di massa. European Consumers ritiene questa azione un grave abuso commesso dal governo verso la privacy individuale e uno strumento coercitivo verso la vaccinazione obbligatoria.”
La norma in questione ha abrogato il consenso per l’alimentazione del FSE che, per essere consultabile, richiede un consenso esplicito da parte dei cittadini. Senza di esso nessun esercente delle professioni sanitarie può accedere alle informazioni che vi sono contenute.
Riguardo poi la presunta schedatura e classificazione della popolazione in base alla sua storia vaccinale, bisogna osservare che i registri vaccinali esistono già da tempo, ben prima dello sviluppo del FSE e delle modifiche introdotte per facilitarne l’attivazione.