Gare Consip e risparmi della spesa: la grande illusione

Le Gare Consip, come ad esempio SGI e SPC Cloud, avrebbero dovuto assicurare risparmi per la sanità pubblica, semplificare le procedure amministrative e accelerare l’innovazione digitale. Cosa è accaduto in realtà?

Le gare sono state vinte da raggruppamenti temporanei di imprese (RTI) che si sono aggiudicati i diversi lotti disponibili e che hanno offerto servizi di sviluppo e consulenza a prezzi molto concorrenziali.

In teoria quindi c’erano tutti i presupposti perché le regioni e le aziende sanitarie potessero affidare agli RTI vincenti dei progetti con un sostanzioso risparmio rispetto alle tradizionali gare di appalto.

Il meccanismo di queste gare, a parte le tariffe convenienti, offriva una notevole semplificazione di tutta la procedura amministrativa, che si traduceva nella formulazione di un piano dei fabbisogni da parte della pubblica amministrazione, nella definizione di un progetto esecutivo da parte del RTI, dalla successiva negoziazione tra le parti e infine l’assegnazione dell’incarico con la sottoscrizione di un contratto.

Tutto bene quindi? Non proprio. La gran parte di fornitori di sistemi applicativi della sanità non erano presenti nelle RTI che hanno vinto le gare. Le regioni e le aziende sanitarie avevano l’esigenza di estendere o far evolvere i sistemi applicativi, in qualche caso di svilupparne di nuovi che però, spesso, dovevano comunque integrarsi con i sistemi già presenti.

Che dire poi delle conoscenze dei domini applicativi? Non sempre le aziende presenti nelle RTI erano in possesso di tutto il know-how necessario per progettare e sviluppare applicazioni sanitarie.

In molto casi è dunque sorta la necessità di coinvolgere i fornitori di sistemi applicativi nei progetti che le RTI avevano predisposto per le regioni e le aziende sanitarie, operazione che si è concretizzata in forniture o sub-forniture, più o meno esplicite.

Tutto ciò ha avuto un costo che, in alcuni casi, è dovuto al ricarico (mark-up) che gli RTI hanno effettuato sui costi del lavoro delle aziende coinvolte (in media il 20%, con punte fino al 30%). In altri casi, la necessità di contenere al 30% il contributo del sub-fornitore, ha determinato una crescita dei servizi svolti in proprio dal RTI come progettazione, project management, consulenza, change-management etc..

C’è poi un dubbio sulle tariffe così convenienti di queste gare. Sono decisamente più basse di quelle che i fornitori di sistemi applicativi praticano ai loro clienti (e anche le aziende dei RTI). Come sono riusciti a trovare la quadra (numero giornate x tariffa giornaliera = costo totale)?

Consip sta preparando le nuove gare per la sanità e sta ascoltando i principali fornitori dei sistemi applicativi. C’è da augurarsi che questi siano fortemente presenti negli RTI che parteciperanno alle gare e che venga premiata la competenza e la conoscenza nei domini applicativi.

Quanto alle tariffe forse sarebbe il caso di essere più pragmatici e realisti …

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