Salute digitale: meglio una o più app?

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È l’interrogativo che regioni e aziende sanitarie si pongono quando attivano più servizi per i propri assistiti. Al momento, tra le due scuole di pensiero, non c’è una netta prevalenza.

Chi ritiene che sia meglio avere una sola app è perché pensa che sia dispersivo avere più applicazioni sul proprio smartphone. L’idea è quindi di concentrare in una sola app tutti i servizi che sono a disposizione dell’assistito. Si parte quindi da un menù dal quale scegliere la funzione che interessa per iniziare il percorso guidato che può essere più o meno complicato.

I fautori di questa soluzione citano, tra i vantaggi, l’uniformità dell’interfaccia utente e della user experience, lo stesso meccanismo di autenticazione, la semplicità nell’installare e utilizzare una sola app.

Chi invece ritiene che sia meglio rilasciare più app sostiene questa opinione ricordando la filosofia stessa delle app e le ragioni che ne hanno determinato il successo: facilità nel comprendere a cosa servono; semplicità d’uso; rapidità di funzionamento. In fondo, dice chi è a favore di questo approccio, tutte le persone sono abituate ad utilizzare più app: quella dei contatti per cercare un telefono o una email; il calendario per vedere gli appuntamenti; la posta elettronica per accedere ai messaggi. Avere quindi ad esempio un’app per gestire le prenotazioni e una per accedere ai propri referti non è insomma nulla di diverso da quanto le persone sono già abituate a fare. Pensare quindi ad un’unica app è, per costoro, ragionare alla “vecchia maniera”, ossia come si faceva prima del fenomeno smartphone e app.

Sempre costoro affermano poi che, anche realizzando più app, è comunque possibile fornire la stessa user experience e la medesima interfaccia utente.

C’è infine un aspetto da considerare in questa disputa. Al momento l’idea prevalente è quella di realizzare degli ecosistemi chiusi, siano essi accessibili da una sola o da più app. Ma cosa succederebbe se, anche in sanità, regioni ed aziende fornissero non solo delle app, ma delle API aperte agli sviluppatori con cui realizzare nuove app che ofrono gli stessi servizi già disponibili, magari meglio, o nuove funzioni? Il paradigma dell’unica app verrebbe automaticamente a cadere.

E voi, cosa ne pensate? Una o più app? Dite la vostra!

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