Nei giorni scorsi è stato pubblicato, da parte dell’Unione Europea, uno studio sul mercato della telemedicina che potete scaricare qui. Il documento, molto ampio (112 pagine), contiene informazioni interessanti e fornisce una vista globale del settore ma presenta degli aspetti che suscitano perplessità. L’obiettivo dello studio è quello di esaminare il mercato della telemedicina in Europa e di comprendere i fattori che ne determinano lo sviluppo. Il documento descrive le tipologie di applicazioni e le soluzioni di telemedicina, gli standard tecnici e le linee guida esistenti. Esamina le dinamiche di mercato e i potenziali ostacoli che ne limitano la diffusione e valuta il rapporto costo-efficacia della diffusione su larga scala della telemedicina nelle condizioni di mercato attuali e future, per fornire ai responsabili politici consigli e considerazioni per una più ampia diffusione della telemedicina.
Lo studio è stato realizzato applicando metodi di analisi qualitativi e quantitativi ai dati raccolti con indagini e interviste con gli stake holders della telemedicina, ricavati da riviste scientifiche e rapporti di ricerca, nonché contenuti in statistiche.
Una perplessità che la lettura del documento suscita riguarda l’attualità e quindi l’attendibilità di alcuni dati; ad esempio la diffusione della prescrizione elettronica tra i medici di famiglia si basa su informazioni del 2013!
Lo studio evidenzia come la maggior parte delle soluzioni di telemedicina disponibili sul mercato siano utilizzate a livello nazionale o regionale, mentre poche sono utilizzate in più Stati membri o hanno una penetrazione internazionale al di fuori dell’UE. Ciò è dovuto alle notevoli differenze tra le normative nazionali e i sistemi socio-sanitari.
Un altro aspetto interessante è che la maggior parte delle norme e delle linee guida in questo ambito siano stabilite da organismi internazionali e siano di natura tecnica, dato che la tecnologia è al centro della pratica della telemedicina. In questi casi, tuttavia, gli Stati membri stabiliscono le proprie norme nazionali, in particolare per fornire requisiti precisi per le soluzioni di telemedicina relative a determinate specialità mediche.
Il potenziale di mercato della telemedicina è, secondo questo studio, interessante, con una crescita annua composta del 14% nei prossimi anni. Anche il mercato delle tecnologie digitali (applicazioni mobili, dispositivi) per il benessere è in rapida crescita.
Lo sviluppo della telemedicina in Europa è frenato, in tutti i paesi, da diversi fattori: la mancanza di consenso e interesse da parte degli stake holders; da quadri normativi sfavorevoli; da finanziamenti insufficienti e da infrastrutture informatiche inadeguate.

Lo studio esamina le motivazioni che frenano l’espansione della telemedicina ma, sorprendentemente, non approfondisce l’aspetto della sua sostenibilità economica, organizzativa e clinica. In altre parole sottovaluta gli impatti che l’introduzione di questa pratica ha nei sistemi sanitari.
La telemedicina è generalmente percepita e giudicata efficace in termini di costi, come dimostrato da prove documentate nella letteratura accademica. La revisione sistematica del rapporto costo-efficacia della telemedicina condotta per lo studio conferma che la telemedicina è economicamente vantaggiosa nel 73,3% dei casi trattati in letteratura. Gli effetti neutri sono stati discussi nel 21,3% dei riferimenti selezionati, soprattutto nelle revisioni sistematiche. Gli effetti negativi rappresentano il 5,6% degli studi selezionati.
La revisione ha anche identificato i fattori o parametri di costo che hanno un forte impatto sul rapporto costo-efficacia delle soluzioni di telemedicina. Questi includono: distanza tra il paziente e l’operatore sanitario più vicino; tempo necessario per la consultazione; costo di una visita medica; QALY; tasso di mortalità.
La letteratura suggerisce che le soluzioni di telemonitoraggio si sono dimostrate o indicate come le più efficaci in relazione a un’ampia gamma di malattie, con particolare attenzione alle condizioni mediche croniche. I risultati ottenuti sono però relativi a progetti pilota di piccole dimensioni e non all’impiego di queste soluzioni su larga scala. Di conseguenza, le conclusioni generali sul rapporto costo-efficacia della telemedicina basate sugli studi della letteratura dovrebbero essere formulate con cautela.
Riguardo il rapporto costo-efficacia lo studio non entra nel merito su come vengano valutati i risparmi che la telemedicina può assicurare. Si tratta di un aspetto cruciale che è spesso affrontato in modo parziale con criteri discutibili e che, in ogni caso, richiedono spesso una profonda riorganizzazione dei servizi e dei modelli assistenziali per poter concretizzarsi e divenire reali e tangibili.