Da “app-centric” a “data-centric”: un percorso possibile

Fonte: EY, How will you design information architecture to unlock the power of data?

Un approccio in tre passi per separare le applicazioni dei dati.

Nel precedente articolo ho spiegato i vantaggi nel separare i dati dalle applicazioni mediante un’architettura “data-centric” basata su openEHR. Ma come possono le aziende sanitarie compiere questo percorso?

Il primo passo è realizzare un data repository indipendente basato su openEHR alimentato dai principali sistemi. La tendenza attuale è di creare repository FHIR per la persistenza dei dati facendo un utilizzo improprio di uno standard che è nato per l’interoperabilità. Chi vuole approfondire può consultare questo articolo e anche questo per un confronto tra FHIR e openEHR.

La creazione di un data repository indipendente permette di usufruire dei vantaggi di openEHR anche in presenza di sistemi legacy e dei loro dati in formato chiuso e proprietario.

Il secondo passo è l’adozione di piattaforme low-code basate su openEHR con cui andare a digitalizzare nuovi processi, specie se questi sono trasversali a più applicazioni. L’adozione di piattaforme low-code permette di ridurre i tempi di sviluppo e realizzare soluzioni native openEHR in grado di operare direttamente sul data repository, separando così i dati dalle applicazioni.

Le form così create possono essere inoltre “iniettate” all’interno di applicazioni convenzionali e richiamate attraverso una semplice chiamata di contesto. Se ad esempio devo consultare o aggiornare un piano di cura, anziché realizzare questa funzione nel codice dell’applicazione (che non lo gestisce) e trasferire i dati al repository openEHR, potrei richiamare la form realizzata con la piattaforma low-code, riducendo così la complessità e gli effort necessari.

Si tratta di un’estensione logica del concetto di “data-centric”, ossia la realizzazione di semplici funzioni centrali basate sui dati che possono essere inglobate nei sistemi utilizzati dai professionisti sanitari anziché richiedere, come avviene di norma, l’implementazione in questi delle funzioni aggiuntive.

Il terzo passo riguarda infine la richiesta, ai fornitori, di soluzioni openEHR in grado quindi di operare su dati centrali. Si tratta di incentivare e promuovere questa prassi magari attraverso meccanismi incentivanti o premianti nelle gare di appalto, così da stimolare l’offerta ad adottare il paradigma “data-centric”. È ciò che sta avvenendo in alcuni paesi, ad esempio del nord Europa, nei quali si sta diffondendo l’offerta di soluzioni in grado di operare su dati centrali.

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